Da Tindari a Courmayeur, la nuova avventura in bicicletta ideata da Matteo Pellin per l’estate
Ben 3.000 chilometri in bicicletta (gravel e mountain bike) e 500 a piedi, tra giugno e luglio attraverso le bellezze dell’Italia, dal santuario di Tindari in Sicilia a Courmayeur. Da un’idea di Nico Valsesia, biker e campione di endurance («From 0 to Monte Bianco» e «From 0 to Monte Rosa») e del fotografo sportivo Fabio Menino, che hanno poi coinvolto i valdostani Matteo Pellin, guida alpina di Courmayeur, scialpinista e appassionato di lunghi viaggi in bicicletta (Pechino-Courmayeur nel 2017) e suo fratello Luca, con il quale è titolare del Camping Monte bianco La Sorgente al Peuterey di Courmayeur, sono nate due gare: la prima, che partirà domenica 26 giugno da Tindari in provincia di Messina, prevede 3.000 chilometri (30 per cento di sterrato), 60 mila metri di dislivello, 21 giorni per risalire lo Stivale fino a Courmayeur. La seconda, che partirà martedì 12 luglio dalla tenuta dei Marchesi di Barolo in provincia di Cuneo, è lunga 560 chilometri, con 10 mila metri di dislivello, 5 giorni per raggiungere lo stesso traguardo in Valle d’Aosta, con una categoria a parte per le e-bike, e ha anche una versione run, che partirà il 9 luglio (500 chilometri in 7 giorni).
Oltre che sulle carte geografiche, i 2 percorsi da Tindari e da Barolo a Courmayeur sono stati tracciati sul campo da Matteo Pellin, che nell’ottobre scorso ha verificato che le strade viste sulle mappe fossero effettivamente percorribili, coinvolgendo nel percorso «breve» anche Giovanni Storti, attore comico del trio Aldo, Giovanni e Giacomo.
«La Tindari-Courmayeur attraversa 12 regioni, 35 tra i borghi più suggestivi d’Italia, 7 parchi naturali, oasi e aree protette, e 14 siti Unesco patrimonio dell’umanità, utilizzando strade bianche, strade sterrate, sentieri e mulattiere, tratturi e ru» illustra Matteo Pellin. «In totale autonomia, con il bagaglio che ci si può portare in bici - sacco a pelo, cibo, un cambio, pezzi di ricambio per la bici -, ma potendo contare anche su 3 o 4 basi d’appoggio in tutta Italia, si gira intorno all’Etna, si passa a Morano Calabro, a Matera, ai piedi del Gran Sasso, a Rocca Calascio, si attraversano Montalcino e Montepulciano, Alba, Barolo. In Valle d’Aosta si entra da Oropa, dalla strada del Tracciolino, verso la Serra da Andrate e poi a Pont-Saint-Martin. Si percorrono tratti della strada romana delle Gallie, si sale al Forte di Bard, si attraversano Hône, Montjovet, il Col Tzecore, Châtillon, si va fino a Chambave, dove si sale verso Verrayes, Nus, si passa dal ru Pompillard che si collega a Saint-Christophe, poi si interseca la strada dei Salassi, e ancora il Col de Bard, poi La Salle, si attraversa la Valdigne, si sale verso la Courba Dzeleunna a Courmayeur e infine si arriva al campeggio. Ogni partecipante dovrà scaricare una traccia gps e avrà un’apparecchiatura che rileva metro per metro la posizione e utile per lanciare un eventuale SOS».
Non si tratta di gare vere e proprie, anche se alla fine sono previste comunque delle classifiche. Ci si iscrive su www.italiabypacking.com compilando un modulo di scarico responsabilità, dove si dichiara di rispettare il regolamento della manifestazione e il codice della strada.
«E’ scontata pure una bella ricaduta sulla promozione turistica dei relativi territori, anche a giudicare dalle richieste che abbiamo già avuto» conclude Matteo Pellin.