Ad aprile la Fiera della ripartenza con 1.065 artigiani nel cuore di Aosta

Ad aprile la Fiera della ripartenza con 1.065 artigiani nel cuore di Aosta
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«Sarà una Fiera all’insegna della pace e dedicata alla popolazione Ucraina, con la speranza che i profughi che arriveranno dalle zone di guerra possano in quei giorni con noi valdostani ritrovare la felicità» ha esordito così ieri, venerdì 18, durante la conferenza stampa di presentazione della Foire convocata in Regione, il vicepresidente della Regione e assessore allo Sviluppo economico Luigi Bertschy, che più di tutti ha voluto che la Millenaria si facesse in questo 2022. «Sarebbe stato semplice per l’Amministrazione regionale rinunciare alla Fiera e rinviarla come l’anno scorso, - ha aggiunto l’assessore Berschy - ma ci siamo messi ad un tavolo e ci siamo presi la responsabilità di farla, perché rappresentiamo una comunità che non si arrende ma che costruisce, e vogliamo dimostrare il vero significato del termine “resilienza”, molto usato in questi ultimi due anni». I numeri, nonostante la particolarità del periodo, sono più che incoraggianti: 1.065 artigiani, che sabato 2 e domenica 3 di animeranno le vie del centro storico di Aosta, che finalmente, dopo 2 anni, accoglierà nuovamente la Fiera di Sant’Orso in presenza. Nell’ultima edizione, ovvero quella del 2020, ci furono 1.119 gli artigiani. Ci attende dunque una fiera molto particolare, con temperature diverse da quelle dei “giorni della Merla”, ovvero quelli più freddi dell’anno, e più ore di luce a disposizione. Per l’occasione sarà rinforzato il trasporto, e sono previsti 7 treni in più sabato 2, e 8 domenica 3 aprile. Il programma di questa edizione non sarà diverso da quello che segue la tradizione: nella 2 giorni saranno come sempre presenti 5 punti Rossoneri gestiti dalle Proloco e dei Mini atelier di falegnameria didattica alla Collegiata di Sant’Orso. Sabato 2 aprile, dalle 14 alle 18, verranno proposte attività gratuite per bambini dai 3 e i 12 anni. Giovedì 31 marzo, con presenti 67 imprese, sarà inaugurato l’Atelier des Métiers e 65 aziende invece avranno i loro stand nel padiglione enogastronomico. Nella vigilia della Fiera, alle 21, alla Collegiata dei Santi Pietro e Orso, si svolgerà il concerto di apertura. L’inaugurazione della Millenaria, con la benedizione del vescovo Franco Lovignana, è fissata all’Arco di Augusto a partire dalle 8. Piazza Chanoux accoglierà domenica 3 aprile, alle 15.30, la premiazione degli artigiani. Tra le novità di quest’anno, l’Avif promuoverà nei punti di informazione uno skipass promozionale a 30 euro fino a fine stagione nei comprensori ancora aperti e per salire sulla Skyway. Altra novità di questa Millenaria è stata quella di coinvolgere 5 giovani fra i 17 e i 22 anni - Alessia Re, Diletta Peretto, Andre? Anglesio, Leonardo Salaris e Alexander Moroni - che hanno realizzato una serie di video promozionali. «Abbiamo tutti insistito perché si trovasse una soluzione alternativa, e direi anche coraggiosa, perché a gennaio non c’erano ancora proiezioni sanitarie sulla situazione attuale. - dichiara il presidente della Regione Erik Lavevaz - Volevamo ridare voce e spazi agli artigiani, ma anche creare un momento di ripartenza per tutta la nostra regione». Dello stesso avviso il sindaco di Aosta Gianni Nuti: «Accogliamo questa Fiera con grande entusiasmo, e già riproporla significa per noi un grande successo. Il mio più grande auspicio è che il 2 e 3 aprile possiamo festeggiare anche la pace e la fine del conflitto». Soddisfatto l’assessore al Turismo Jean-Pierre Guichardaz, che commenta: «La Fiera di Sant’Orso è un evento che valorizza la reputazione della Valle d’Aosta e che porta in alto il nostro marchio in giro per l’Italia e anche fuori dai confini nazionali. Il nostro Assessorato ha investito oltre 100mila euro in questo evento per non parlare del grosso impiego di risorse per la promozione, dai giornali fino ai social media». Simbolo di questa edizione saranno le cesoie. Il ciondolo ufficiale è stato realizzato dal falegname di Gressan Christian Chamonin, in legno di tiglio. «Il ciondolo rappresenta un attrezzo dell’attività rurale in Valle d’Aosta, e chiunque abbia un vigneto o un frutteto lo usa» commenta Christian Chamonin. «Vedendo i vari ciondoli delle edizioni passate - conclude l’artigiano - mi sono accorto che le cesoie mancavano, e quindi mi è partita questa idea che trovo originale, anche perché simboleggia un “taglio” con il passato e soprattutto con la pandemia».

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