Slitta al mese di settembre l’inaugurazione del Centro di Valorizzazione del Vino Carema nella Gran Masun
Slittano al prossimo mese di settembre i tempi per l’inaugurazione del Centro di Valorizzazione del Vino Carema, allestito nella Gran Masun, la massiccia e imponente casaforte medievale risalente al XV secolo, edificio storico simbolo del paese. Il taglio del nastro si terrà quindi probabilmente in ideale concomitanza con la tradizionale Festa del Vino e dell’Uva, una delle sagre più apprezzate del territorio. Si era dapprima pensato all’inizio della primavera per vedere finalmente concluso il ciclo di lavori iniziati 6 anni fa per il recupero della struttura, la sua messa in sicurezza e la destinazione finale come area espositiva multimediale, ma la ricerca di una gestione adeguata e alcune opere di completamento dell’area esterna hanno indotto a posticipare in autunno la celebrazione di fine cantiere.
Il progetto del recupero e della valorizzazione dell’edificio fu cavallo di battaglia dei programmi amministrativi del precedente sindaco del paese, Giovanni Aldighieri, purtroppo scomparso nel corso del 2019 senza poter vedere gli esiti finali del suo operato, “ereditato” quindi dal suo successore Flavio Vairos, sotto il cui mandato si sono svolti i lavori di allestimento, al primo piano, di un ambizioso impianto museale che lega idealmente tradizione del passato e tecnologia del futuro, costato circa 100mila euro e portato a termine dopo una lunga serie di interventi di ristrutturazione allo stabile per un costo complessivo di 900mila euro, finanziati dalla Comunità Europea e in minor parte dal Comune.
«Ci teniamo a compiere i passi giusti per vedere finalmente realizzato ciò che sarà il fiore all’occhiello per la nostra promozione turistica. - dichiara il sindaco Flavio Vairos - Nei prossimi giorni si avvieranno incontri per la ricerca di una partnership gestionale con i produttori. Continuano intanto i lavori di adeguamento del cortile esterno, attualmente ancora inerbato».
I tempi si erano allungati anche per avviare un percorso di regolarizzazione per alcune opere eseguite in difformità rispetto al progetto originario, autorizzato dalla Soprintendenza, cui la casaforte è legata da specifici vincoli. Si trattava della messa in sicurezza del muro di contenimento del cortile, per evitare il cedimento delle murature di delimitazione dell’area esterna posta a ovest, sul lato del Sentiero dei Vigneti e della Via Francigena. L’Amministrazione comunale aveva affidato all’architetto eporediese Pier Giuseppe Signorino l’incarico di redigere uno studio di fattibilità per ottenere una nuova autorizzazione paesaggistica delle opere di completamento, relative alla sistemazione dell’area esterna della casaforte e al collegamento verticale dei piani non serviti dall’ascensore, che unisce l’Infopoint - dove verranno vidimati con il Timbro del Pellegrino le carte che testimonieranno l’avvenuta tappa dei camminatori a Carema lungo la Via Francigena - alla sala espositiva.