«Durante la trattativa se l’ente pubblico esercita un'opzione si alza il prezzo»

Voleva impegnare il governo regionale della Valle d'Aosta «a concludere gli approfondimenti sulla sostenibilità economica» per l'acquisizione del castello di Introd, per cui è in corso una trattativa tra privati, e «a compiere gli atti necessari, compresa l'individuazione delle risorse finanziare» per esercitare il diritto di prelazione. La mozione presentata dalle consigliere del Progetto Civico Progressista ed illustrata in aula da Chiara Minelli è stata però ritirata al termine di un acceso confronto, nella serata di mercoledì scorso, 9 marzo, sul finire del Consiglio Valle. Forze di maggioranza e di opposizione si sono schierate contro l'impegnativa che, come spiega in aula il capogruppo dell'Union Valdôtaine, Aurelio Marguerettaz, «avrebbe potuto creare un grave danno patrimoniale» all'Amministrazione regionale. «Non le sfuggirà, collega Minelli, che in una trattativa tra acquirente e venditore, nel momento in cui ho la garanzia che un ente pubblico eserciterà un'opzione, ovviamente alzo il prezzo», aggiunge. «La mozione, presentata in questo momento, prima dei necessari passaggi formali, è assolutamente inopportuna» conferma il presidente della Regione, Erik Lavevaz.

La «pericolosità» dell'iniziativa per via dei suoi effetti distorsivi sul mercato è stata ribadita anche dai consiglieri Nicoletta Spelagatti (Lega), Augusto Rollandin (Pour l’autonomie), Mauro Baccega (gruppo misto) e Pierluigi Marquis (Stella Alpina).

A tirare le somme è il vicecapogruppo della Lega Stefano Aggravi: «Il mercato è una cosa seria - afferma - e noi abbiamo il dovere di salvaguardare il buon nome, l'azione economica e le risorse di questa Regione, glielo chiedo a nome di tutti i componenti di quest'aula, ritiri questa mozione, perchè è inopportuna». La consigliera del Pcp accoglie così l'invito dei colleghi: «Mi riservo di ripresentare l'iniziativa in altri termini, nella prossima seduta» ha detto.