In Valle d’Aosta sono arrivati i primi profughi, disponibili 250 posti letto

In Valle d’Aosta sono arrivati i primi profughi, disponibili 250 posti letto
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I cittadini ucraini giunti finora in Valle d'Aosta e registrati nel centro di prima accoglienza di Chavonne, a Villeneuve, gestito dalla Croce Rossa Italiana sono 46. Nelle prossime 48 ore sono attesi altri 27 arrivi.

Fino ad ora le adesioni all'avviso pubblico della Protezione civile per la raccolta delle disponibilità all'accoglienza di profughi sono state 66 per un totale di circa 250 posti letto. E' quanto emerso dalla riunione del tavolo di coordinamento sull'emergenza in Ucraina, convocato dal presidente della Regione Erik Lavevaz per fare il punto sulle procedure di accoglienza dei profughi e condividere i dati relativi agli arrivi e alle disponibilità di posti letto offerti dai valdostani. «Un dato significativo che testimonia la generosità con cui i valdostani stanno vivendo questo momento - ha commentato il presidente Erik Lavevaz - spero che si possano reperire ulteriori spazi che ci consentano una serena gestione dell'accoglienza nel caso di un incremento significativo degli arrivi».

Alla riunione convocata ieri, venerdì 11, hanno partecipato i rappresentanti delle strutture regionali coinvolte (Protezione civile, Politiche sociali, Sanità e Salute, Affari di Prefettura), dell'Azienda Usl, della Croce Rossa Italiana, della Caritas italiana, del Cpel, del Comune di Aosta, del Coordinamento Solidarietà Valle d'Aosta e della Caritas Diocesana e della Fondazione comunitaria della Valle d'Aosta.

Inserimento di bambini

ucraini a scuola a Gressan

Lunedì prossimo, 14 marzo, 3 fratelli arrivati con la loro madre dall'Ucraina potranno andare a scuola. A organizzare l'inserimento è stato il Comune di Gressan. Un piccolo di 4 anni andrà alla materna, le 2 sorelle alle elementari e alle medie. La famiglia è arrivata due settimane fa in Valle d'Aosta, subito dopo lo scoppio del conflitto. Sono stati accolti dalla nonna dei bimbi, che vive nella nostra regione. Il Comune ha subito provveduto a far avere loro un pacco alimentare e altri aiuti di cui avevano bisogno. Per l'inserimento scolastico «Ci siamo mossi subito tramite i miei 2 assessori all'Istruzione Elisabetta Dugros e ai Servizi sociali Michelina Greco. - spiega il sindaco di Gressan Michel Martinet - Abbiamo cercato di fare tutto affinché potessero stare il più presto possibile insieme ai loro coetanei».

Martedì 15 e mercoledì 16 il Comune ha organizzato una raccolta di aiuti da destinare all'Ucraina, che saranno inviati tramite la parrocchia di Sant'Orso di Aosta.

Questionario dell’Adava

per verificare la disponibilità

L'Associazione degli albergatori valdostani-Adava è al lavoro su un questionario da sottoporre ai propri associati in modo da poter offrire alla Protezione civile regionale eventuali disponibilità di camere per i profughi ucraini. «Avvieremo questo censimento la settimana prossima e vedremo cosa si può fare da questo punto di vista. Al momento è tutto la situazione è in evoluzione anche perché bisogna capire se ci sono persone che hanno bisogno di essere ospitate» spiega il presidente dell’Adava Filippo Gérard. Con il questionario, aggiunge, l'obiettivo è di «Capire se c'è qualcuno che può fornirle a titolo gratuito e per quanti giorni al massimo, perché poi ci sono i periodi di chiusura». Occorre anche sapere se «Verrà istituito il fondo regionale sulla falsa riga dei Covid hotel, avere ad esempio delle camere a costo convenzionato per pagare solo i costi e non fare certo un profitto, vista la situazione che richiede uno sforzo di beneficenza»afferma il presidente Filippo Gérard.

Il Consiglio Valle a sostegno della popolazione ucrainaLa Conferenza dei Capigruppo e l'Ufficio di Presidenza, riuniti martedì 8 marzo, hanno deciso di intervenire a sostegno della popolazione ucraina colpita dalla guerra attraverso il finanziamento del fondo istituito da Regione, Consiglio permanente degli enti locali e Terzo settore, intestato a Fondazione Comunitaria della Valle d'Aosta e destinato a finanziare innanzitutto le iniziative di accoglienza dei profughi sul territorio valdostano.

«In particolare - specifica il presidente del Consiglio Alberto Bertin - si è concordato che i gruppi consiliari rinunceranno ai contributi del mese di marzo, mentre i consiglieri procederanno ad autoridursi le indennità. A questi risparmi si aggiunge quanto già accantonato dal mese di gennaio dalle autoriduzioni volontarie dei Consiglieri, come previsto dalla normativa regionale per finanziare misure straordinarie di solidarietà. Dopo la risoluzione di solidarietà al popolo ucraino approvata dalla nostra Assemblea nell'ultima riunione di febbraio, abbiamo voluto dare un segnale concreto, unendoci alla generosità dei valdostani, per aiutare una popolazione in fuga dal proprio Paese in guerra».

I colori della bandiera ucraina sul Palazzo regionale

Inoltre la facciata sud di Palazzo regionale da mercoledì scorso, 9 marzo, è illuminata di notte con i colori della bandiera ucraina. Lo ha annunciato il presidente del Consiglio Valle Alberto Bertin in apertura dei lavori dell'Assemblea valdostana.

«Un gesto simbolico in segno di vicinanza con il popolo ucraino, di fronte alla tragedia umanitaria dopo l’aggressione militare che sta subendo. - ha detto il presidente Alberto Bertin - È simbolico illuminare la frase di Emile Chanoux "Voir clair, vouloir vivre", scritta in tempi di guerra pensando ad un futuro di pace».

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