Dal viaggio a Castellamonte alla visita di Praga (un classico): la gita resta tra i ricordi più belli della scuola
La gita è ciò che si ricorda più volentieri del periodo della scuola, però a causa della situazione sanitaria nel 2020 e nel 2021 la totalità dei ragazzi non ha potuto concludere il percorso di studi con questo viaggio. Il virus ora incute meno timore e le istituzioni scolastiche stanno considerando la possibilità di tornare ad organizzare le gite. Quali sono i ricordi migliori che conserva chi le gite le ha vissute?
Christine Dal Mut: «È giusto che tornino se c’è la possibilità, vedremo se si potranno organizzare solo in Italia o pure nel resto d’Europa. Non ho ricordi significativi perché l’ultima gita alla quale ho partecipato è stata in terza media».
Ashley Fabrizio: «Le gite sono un modo di imparare e acculturarsi fuori dalla scuola e quindi è giusto riproporle. Quella a cui sono più legata è stata in Irlanda dove ho visto paesaggi e monumenti bellissimi».
Federico Mauro: «Queste iniziative sono molto utili, soprattutto quando si va in visita per ricordare il nostro passato, come per esempio la Grande Guerra mentre le visite ai musei le trovo poco efficaci. La gita a Trieste, in terza media, sulla Prima Guerra Mondiale è quella che mi ricordo maggiormente, mi è rimasto impresso soprattutto il Sacrario di Redipuglia».
Chérie Berthod: «Mi auguro che ripartano perché è dalla terza media che non ho più partecipato a questa esperienza. Una di quelle che mi è rimasta maggiormente in mente è sicuramente la gita a Castellamonte, un momento che ricorderò a lungo».
Mattia Personnettaz: «Sono esperienze utili e interessanti che ti aiutano a scoprire posti nuovi ma non solo. Mi ricorderò per sempre la gita a Praga, dove oltre ad aver appreso, mi sono divertito molto».
Thierry Cerise: «In gita ho scoperto nuove sfaccettature dei professori, ad esempio fuori da scuola sono completamente diversi, inoltre ho appreso nuovi concetti a livello culturale, visitando musei e monumenti. Quella di Praga è la gita che più di tutte mi è rimasta impressa e spero di visitarla un’altra volta».