I 100 anni della Lega per la Lotta contro i Tumori “L’incidenza è cresciuta a causa della pandemia”
Lilt, la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, compie 100 anni: l’anniversario si è celebrato ieri, venerdì 25 febbraio, in tutte le sedi dell’associazione. Per la Valle d’Aosta, è stato scelto di festeggiare nell’aula magna del Liceo classico in via dei Cappuccini ad Aosta, insieme agli studenti che stanno seguendo il percorso di studi con curvatura biomedica. E’ arrivato da Roma, dove partecipa alle iniziative nazionali, il saluto del presidente della Lilt VdA Salvatore Luberto. «Questi 100 anni sono motivo di grande orgoglio per noi - dice Luberto - ma non rappresentano certo un punto di arrivo. C’è ancora molto da fare per sconfiggere il cancro: i numeri di oggi relativi all’incidenza, cresciuti ulteriormente a causa della pandemia, devono metterci in allerta e ci sfidano a fare ancora di più. La prevenzione va garantita a tutti in maniera equa, dobbiamo ampliare la platea degli screening e continuare a diffondere l’importanza dei corretti stili di vita. Come Lilt, anche in Valle d’Aosta, continueremo a lavorare perché il cancro diventi una malattia cronica e per essere sempre quotidianamente al fianco di malati, loro familiari e cittadini». I volontari che operano nella nostra regione sono 65, tra cui diversi medici e professionisti del mondo della salute: sono impegnati nell’assistenza dei malati, ad esempio nell’Hospice, ma anche nelle campagne di prevenzione e di raccolta fondi. «Lilt ad oggi è l’unico ente pubblico vigilato dal Ministero della Salute. - spiega ancora Salvatore Luberto - con l’obiettivo di diffondere la “cultura della prevenzione” come metodo di vita per un futuro senza cancro. Celebriamo 100 anni dedicati ai malati di cancro, ai loro famigliari e allo sviluppo di campagne, iniziative e progetti volti alla diffusione dei corretti stili di vita come prima efficace arma per difendersi dai tumori. Con l’emergenza sanitaria determinata della pandemia, forte di 106 associazioni provinciali, di circa 400 ambulatori su tutto il territorio nazionale e migliaia di volontari, l’impegno della Lilt a favore di chi lotta contro il tumore non è venuto meno, offrendo supporto anche tramite la linea verde nazionale Sos Lilt al numero 800998877».
Si è rivolto direttamente agli studenti il dottor Giovanni Sandri, punto di congiunzione fra l’ordine dei medici, l’associazione Lilt e la formazione dei futuri medici. «Siete nella condizione - ha detto agli studenti presenti nell’aula magna del liceo e agli altri collegati online dalle classi - di poter sapere di più sulla professione medica e, anzi, questo potrebbe aiutarvi a capire che la professione medica non fa per voi». L’anno scolastico in corso si concluderà con i primi diplomati che hanno seguito i 3 anni della curvatura biomedica: saranno una dozzina, mentre i 3 anni di corso, che si aggiunge con corsi pomeridiani alla formazione dei liceali, riuniscono un centinaio di alunni del triennio, delle classi prima A e seconda A del liceo bilingue, mentre per liceo ordinario sono di prima B, seconda A e seconda B, terza A e terza B. Al convegno hanno contribuito come relatori il neurochirurgo Vincenzo Maria Grasso, il radioterapista Fernando Munoz, il chirurgo vascolare Davide Piccolo, oltre alla dottoressa Elena Nicco, infettivologa di Médecins sans Frontières a Bruxelles, la biotecnologa Maria Scatolini e il dottor Sergio Spinaci.