“Con il pretesto del biodinamico hanno voluto rimandare la legge sull’agricoltura biologica”

Verso la fine dello scorso maggio il Senato aveva approvato quasi all’unanimità - con un solo astenuto e un solo voto contrario - il disegno di legge che equiparava l’agricoltura biologica a quella biodinamica. Un risultato che aveva suscitato subito un coro di critiche da parte di diversi scienziati bollanti quest’ultima come «una pratica esoterica ed inconciliabile con qualunque dato scientifico». Ne avevamo dato allora notizia riportando anche il parere di Sergio Gal, presidente dell’Associazione Agricoltura Biologica e Biodinamica Valle d’Aosta, costituitasi e presente da diversi anni nella nostra regione con varie iniziative di formazione e sensibilizzazione. «Dopo due anni è terminato l’iter della legge sull’agricoltura biologica che è stata fortemente voluta dalla Commissione europea proprio per accompagnare la conversione ecologica di questo settore. - commentava allora Sergio Gal - C’è da parte dell’Unione Europea una sollecitazione alle varie Nazioni che la compongono per arrivare nel 2030 ad una conversione biologica di circa il 25 per cento della superficie agricola complessiva di ogni Paese e ad una riduzione del 50 per cento dei pesticidi impiegati nella stessa. Possiamo immaginare tutta questa transizione ecologica che impatto avrà nei confronti delle industrie chimiche che sono poi anche quelle dei farmaci o comunque legate a queste».

Di qualche giorno fa invece il risultato della votazione alla Camera che concretamente ha escluso l’equiparazione tra queste 2 forme di agricoltura. Esse esistono da decenni ed una legge in merito era da tanto attesa in particolare dagli operatori di queste. «La legge sull’agricoltura biologica si sapeva che avrebbe dato fastidio a parecchia gente perché avrebbe imposto tutta una serie di comportamenti che dal punto di vista economico avrebbero comportato dei costi non indifferenti. - commenta ora il presidente dell’Associazione Agricoltura Biologica e Biodinamica VdA Sergio Gal - La transizione richiesta a livello europeo comporterebbe infatti uno spostamento dei finanziamenti della produzione dall’agricoltura convenzionata a quella biologica. Pensiamo tale conversione cosa voglia dire per le lobby di questo settore. Solo la Bayer, che ha assorbito la Monsanto, investe più della metà del suo fatturato sull’agro-industria. L’agricoltura biodinamica è stata dunque solo un pretesto per fare rimandare alle “calende greche” una legge che è scomoda per certi interessi. Possiamo però affermare che il risultato di questa votazione sostanzialmente per quanto ci riguarda non cambia molto nelle nostre attività. Nel senso che l’agricoltura che noi pratichiamo già deve essere biologica, cioè rispettarne i requisiti. Ed i preparati con principi attivi, sui quali si è tanto discusso, molte delle nostre aziende se li preparano da sole, con costi infinitamente più bassi rispetto ai prodotti di origine chimica, come pesticidi e fertilizzanti artificiali. Il 90 per cento delle stesse non dispone di certificazioni ufficiali ma in ogni caso prosegue su modalità che sono prima di tutto una filosofia: la tutela della biodiversità, l’equilibrio degli elementi del terreno e la cura e l’attenzione verso il suolo».

Intanto la prossima proposta dell’Associazione Agricoltura Biologica e Biodinamica VdA. L’iniziativa intitolata “Progettare e coltivare un orto naturale” prevede 6 incontri (3 on line e altrettanti in campo all’Orto Sant’Orso di Aosta) a partire da sabato 5 marzo con l’esperto piemontese Gianpiero Gauna, per imparare come progettare e coltivare un orto nel rispetto dei ritmi della terra e della biodiversità. Per altri dettagli sulle date, il programma e i costi di questo corso si può contattare Paola Marchetti, referente dell’associazione, al 348 754 4726.