Beppe Cuc: «Prudenza sulle piste»
Il grave incidente in cui è rimasto ferito un 11enne a Cogne fa riflettere sui rischi dello sci e sulle precauzioni che tutti gli appassionati devono adottare per cercare di ridurre cadute e infortuni sulle piste. Il presidente dei maestri di sci della Valle d’Aosta Beppe Cuc raccomanda la massima prudenza, a maggior ragione con la mancanza di neve naturale che si osserva quest’anno, in cui non nevica da mesi salvo alcune sporadiche spruzzate. Anche se le condizioni delle piste sono buone, grazie al lavoro egregio da parte dei gestori dei diversi comprensori, manca la neve ai bordi delle piste, soprattutto in quelle più basse. Per questo bisogna alzare il livello di attenzione e valutare anche le allerte vento, che possono aumentare il pericolo di slavine. A tal fine è consigliabile consultare il bollettino neve e valanghe, valutare gli orari e la scelta degli itinerari e chiedere consigli a maestri e guide, non andando mai allo sbaraglio.
«La neve artificiale nel pomeriggio può diventare dura, creando delle piccole lastre contornate da accumuli di neve più sciolta» precisa Beppe Cuc. «La variazione del manto nevoso deve portare a una maggiore prudenza. - evidenzia Beppe Cuc - Occorre limitare la velocità se le condizioni non sono facili e, tenendo conto degli sciatori intorno, lasciare spazio libero nelle strettoie e non fermarsi dietro a dossi o dove la visibilità è scarsa. L’attrezzatura dev’essere sempre ben controllata, soprattutto le lamine degli sci e la taratura degli attacchi. Il casco, obbligatorio per gli under 18, è indossato da circa il 90 per cento degli adulti ed è sicuramente una protezione in più per una parte importante del corpo. Non bisogna mai togliere i guanti perché la neve è abrasiva e può graffiare». Beppe Cuc suggerisce di consultare sempre la cartina delle piste e, prima di avventurarsi, valutare bene il grado di difficoltà in relazione alle proprie condizioni fisiche e competenze tecniche, considerando che anche una pista rossa può diventare rischiosa se il manto è ghiacciato.
Fermo restando il divieto assoluto di accesso alle piste chiuse, poiché potrebbero esserci attività di manutenzione o innevamento in corso, per chi sceglie i fuori pista, che non hanno manti nevosi stabili, è obbligatorio avere Artva (acceso), pala e sonda ed essere in grado di utilizzarli. In quota il vento può creare accumuli a rischio crollo.
«Lo sci di fondo può sembrare più facile, ma lo è solo se si svolge su terreno pianeggiante. - ricorda Beppe Cuc - Il bello di tale disciplina è sviluppare un percorso lungo, che può prevedere salite, discese e curve, per le quali la tecnica serve. Anche nel fondo esiste una progressione, il fai da te è sconsigliato ed è opportuno un apprendimento specifico con un maestro».