Dalla Regione 3,4 milioni di euro per proteggere le case di Donnas dalle piene della Dora Baltea

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Ammonta a 3,4 milioni di euro l’impegno di spesa previsto per i lavori di sistemazione idraulica della Dora Baltea, nel tratto in cui attraversa il territorio comunale di Donnas. La Giunta regionale ha approvato il progetto di fattibilità tecnica ed economica durante la seduta di lunedì scorso, 14 febbraio.

Le opere consistono nel rifacimento dell’argine nella destra orografica, a valle del ponte della strada comunale per Clapey, e nella realizzazione di una sopraelevazione, e hanno lo scopo di ridurre la vulnerabilità in caso di inondazione delle aree di Clapey, Rosier e Mamy e delle case sparse ubicate, sulla destra idrografica, a valle del viadotto dell’autostrada A5 Torino-Aosta. Gli interventi sono previsti nel Piano regionale di gestione Rischio Alluvioni, introdotto da una Direttiva Europea, che per ogni distretto idrografico dirige e organizza l’azione sulle aree a rischio più significativo e definisce gli obiettivi di sicurezza.

«Abbiamo messo la tutela e lo sviluppo del nostro territorio al centro della nostra azione politica con una serie di interventi (si veda altro articolo a pagina 27). - dichiara l’assessore regionale alle Opere pubbliche Carlo Marzi - Tra questi, gli interventi nei Comuni pesantemente interessati dai danni dell’alluvione dell’ottobre del 2020, di riduzione del rischio idrogeologico sui centri abitati e il ripristino dei servizi pubblici e delle infrastrutture, nei Comuni di Cogne, Gressoney-La-Trinité, Gressoney-Saint-Jean, Gaby, Issime, Fontainemore, Lillianes, Perloz, Pont-Saint-Martin, Donnas, Hône, Champorcher e Pontboset. Le prossime opere ritenute prioritarie saranno la sistemazione idraulica del torrente Ayasse in località Parié e capoluogo a Champorcher e quella sul torrente Lys in località Pont Sec Inferiore, a Gressoney-Saint-Jean. I cambiamenti climatici in atto impongono di programmare interventi a protezione degli insediamenti umani per salvaguardare il presidio dei nostri territori di montagna, in quanto è all'umanità che spetta saper adattarsi alle nuove condizioni ambientali».

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