L’avvertimento del Savt «Non sarebbe giustificabile una nuova crisi»
Un richiamo «al senso di responsabilità» rivolto «a tutto il Consiglio regionale» della Valle d'Aosta per evitare la crisi politica ed «affrontare e gestire senza tentennamenti la fase di ripartenza economico-sociale del post Covid-19», decisiva per il futuro della Regione. L'appello arriva dal direttivo confederale del Savt, il sindacato autonomo valdostano dei lavoratori (riunitosi nella mattinata di ieri, venerdì 18 febbraio) che aggiunge: «Vi sono temi importantissimi da affrontare nel breve-medio termine e non sarebbe comprensibile né giustificabile che le attuali fibrillazioni portassero ad una nuova crisi, con il conseguente ulteriore stallo dell'attività politico-amministrativa».
Primo tra tutti, la crisi energetica, che «rischia di mettere in ginocchio famiglie e imprese», scrive il Savt in una nota. Nell'attesa de provvedimenti regionali, su cui l'amministrazione regionale sta lavorando, è fondamentale dare vita «ad una massiccia campagna di informazione verso le famiglie - afferma Claudio Albertinelli, segretario del Savt - affinché intanto aderiscano alla possibilità offerta dalla Cva di avere lo sconto in bolletta del 40 per cento».
Oltre a questo, il Savt chiede anche l'attivazione di un «fondo sanitario integrativo regionale, fondamentale seconda gamba di quel modello di welfare regionale che si è avviato diversi hanno fa con la costituzione del fondo di previdenza regionale oggi denominato Fondemain».
Anche l'approvazione del piano regionale per la Salute e il Benessere sociale - documento «atteso da tanti anni che andrà a disegnare il modello di assistenza sanitaria e sociale della Valle d'Aosta del futuro» - non è più rinviabile: «Questo atto programmatico - prosegue Claudio Albertinelli - è più che mai fondamentale» per «andare a porre rimedio alle lacune emerse nell'attuale modello di gestione durante la pandemia, in particolare con l'obiettivo di rafforzare il presidio sul territorio». L'ultima stoccata riguarda i salari italiani, tra i più bassi d'Europa: considerato che «le famiglie fanno sempre più fatica ad arrivare a fine mese», conclude la nota del Savt, è «sempre più necessario aprire un confronto ed un dibattito in merito alla contrattazione regionale di primo o di secondo livello nei vari settori produttivi» per «integrare quanto previsto dai contratti collettivi nazionali, che si dimostrano non del tutto adeguati a garantire il giusto potere di acquisto».