Sentenza definitiva per Camillo Lale Demoz condannato per l’aggressione a Olindo Ferré

Sentenza definitiva per Camillo Lale Demoz condannato per l’aggressione a Olindo Ferré
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E' diventata definitiva la condanna per tentato omicidio, a 8 anni di reclusione, a carico di Camillo Lale Demoz, 78 anni, impresario di Quart accusato di aver aggredito il macellaio di Charvensod Olindo Ferré.

La Corte di Cassazione ha infatti dichiarato inammissibile il ricorso contro la sentenza della Corte d'Appello di Torino, che il 9 febbraio 2021 aveva confermato la sentenza del Gup del tribunale di Aosta datata 17 marzo 2020. Il 1° ottobre 2018, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, Camillo Lale Demoz aveva gravemente ferito Olindo Ferré nel proprio capannone con il manico di una zappa, al culmine di una lite dopo aver bevuto.

Il macellaio aveva riportato gravi lesioni alla testa e Camillo Lale Demoz era stato posto agli arresti domiciliari l'11 gennaio 2019. la sentenza è già stata eseguita e l’imputato è stato trasferito in carcere. I suoi avvocati Viviane Bellot e Antonio Rossomando hanno annunciato di aver chiesto la misura alternativa dei domiciliari per ragioni di età. Le sentenze di primo e secondo grado avevano disposto anche il pagamento di una provvisionale, come risarcimento danni, di 100mila euro ai familiari che si erano costituiti parte civile. Gli avvocati Viviane Bellot e Antonio Rossomando avevano chiesto l'assoluzione per insufficienza di prove, sostenendo che «Sulla scena del crimine c'era una terza persona, ci sono tracce genetiche di un terzo contributore che non è stato identificato». Dopo la violenta aggressione, Olindo Ferré non si è più ristabilito completamente e ha bisogno di continua assistenza. Nei mesi di dicembre e gennaio è stato in ospedale e in una struttura di riabilitazione poiché ha contratto il Covid. Ora è rientrato in famiglia, ma è ulteriormente regredito. La famiglia è sollevata che la vicenda giudiziaria si sia conclusa favorevolmente. «Anche se papà non è in grado di capire e di ricordare, - dichiarano i suoi congiunti - ci consola il fatto che sia stata fatta giustizia».

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