Breuil Cervinia piange Adriana Pession, storica segretaria delle Guide Alpine e dei Maestri di Sci
Ha lasciato un vuoto Adriana Pession, storica segretaria dei Maestri di Sci e delle Guide Alpine di Breuil Cervinia, mancata a soli 67 anni mercoledì 9 febbraio scorso e salutata per l’ultima volta venerdì 11 a Valtournenche. Era l’unica figlia, nata nel 1954, di Daniele Pession, che ha lavorato all’Enel per tanti anni ad Arvier - dove Adriana ha frequentato le scuole elementari - ed è tornato nella sua Valtournenche dopo la pensione, e di Teresa Pellissier, che a Valtournenche gestiva una pensione. Dopo gli studi, ha iniziato da giovanissima a lavorare in un albergo di Cervinia, per poi diventare segretaria della Scuola di Sci del Cervino, dove fin da subito si è distinta per la sua professionalità e per la gentilezza con cui ha aiutato anche le colleghe Adolfina Barmasse, Edwige Peron e Luciana Menabrea.
Sempre collaborativa, dal carattere gioviale e appassionata di montagna e di storia delle Guide, durante l’estate faceva la segretaria per l’ufficio delle Guide, di cui negli anni ha seguito i cambiamenti della professione, che è diventata, con lo sci alpinismo, anche primaverile e infine invernale. A quel punto, dopo la costruzione del Rifugio delle Guide al Plateau Rosa e l’inaugurazione della nuova sede della società in centro a Cervinia, si è resa necessaria una segretaria a tempo pieno, che ne seguisse tutte le attività e diventasse un po’ la “padrona di casa”, oltre che, con il tempo, la memoria storica. Adriana vi ha lavorato fino a circa 3 anni fa quando è andata in pensione e purtroppo ha scoperto una malattia che le ha reso meno lieti gli ultimi anni di vita.
Non si è mai sposata, né ha avuto figli, per cui il mondo delle guide era a tutti gli effetti la sua famiglia. Era il punto di riferimento anche del Club Amici del Cervino, fondato dalle guide, che raggruppava tutti coloro che avevano scalato il Cervino con una guida. Tutti la ricordano come disponibile, corretta, equilibrata, riflessiva e pacata, in confidenza con maestri e guide e impeccabile intermediaria tra loro e i clienti.
«Qualsiasi cosa le si chiedesse la portava a termine, preferiva fare più che promettere e non mantenere. - l’ha ricordata il parroco don Paolo Papone durante l’omelia funebre - Tutto il suo tempo era dedicato al lavoro con le guide, che erano diventate il suo mondo. Riusciva a fare da collante tra tutti, a tamponare eventuali intemperanze, non si dimenticava mai di nessuno».