L’Orchestre du Conservatoire de la Vallée d'Aoste suona a Pont-Saint-Martin per la Saison Culturelle
Le luci del palcoscenico della Saison Culturelle si accenderanno domani, domenica 20 febbraio, alle 21, all’Auditorium di Pont- Saint-Martin, sull’Orchestre du Conservatoire de la Vallée d'Aoste diretta da Stephanie Praduroux. Verrà proposto un programma cameristico composto da brani tanto celebri quanto divertenti che spaziano tra Otto e Novecento. Al 1813 risale, infatti, Il signor Bruschino, farsa giocosa in un atto di un giovane Rossini la cui Sinfonia d’apertura viene ancora oggi eseguita molto sovente, conosciutissima per l’effetto dell’archetto che batte ritmicamente sul leggio dei secondi violini, effetto voluto dallo stesso Maestro pesarese.
La Marcia funebre per una marionetta divenne celeberrima negli anni Cinquanta del Novecento come sigla di una serie televisiva creata da Alfred Hitchcock. In realtà venne composta da Gounod nel 1872 durante il suo soggiorno londinese.
Un altro francese, Darius Milhaud, ci ha lasciato una spassosa composizione nata come balletto-pantomima “Le boeuf sur le toit opera 58”, su testi di Jean Cocteau e prodotto dalla compagnia dei Balletti russi di Diaghilev. Sempre al 1920 e sempre al produttore Diaghilev è legata la storia di Pulcinella, balletto di Stravinsky su temi di Giovan Battista Pergolesi, appartenente al cosiddetto periodo neoclassico del compositore russo.
Allo Splendor torna l’operetta con “Una notte a Venezia”
Sempre nell’ambito della Saison Culturelle, ma mercoledì 23 febbraio, alle 20.30, nel Teatro Splendor di Aosta, andrà in scena l’operetta “Una notte a Venezia” con musiche di Johann Strauss. La produzione è della Compagnia Teatro Musica Novecento con la regia di Alessandro Brachetti.
Scritta da uno dei maggiori compositori austriaci della belle époque e dal celeberrimo autore de Il Pipistrello e Sul bel Danubio blu, Una notte a Venezia è un’operetta allegra e spensierata venuta alla luce nel 1883. Nei giorni in cui impazza il Carnevale, il Duca di Urbino, celebre donnaiolo, si lancia in prodezze amorose, assistito dal suo barbiere Caramello. Alle loro vicende si intrecciano le trame amorose di nobildonne e popolane, che approfittano dei mascheramenti carnevaleschi per prendersi qualche allegra libertà. Dopo tanta confusione, finalmente tutte le coppie si riuniranno in un immancabile lieto fine. Una notte a Venezia racconta il nostro paese con gli occhi dello straniero, snocciolando divertenti stereotipi con la contagiosa gaiezza che si riverbera nella splendida musica del re del valzer, che alterna arie dolcissime a polke e mazurke passate alla storia.
La Compagnia Teatro Musica Novecento è nata nel 1995 a Reggio Emilia da un gruppo di artisti affermati in campo teatrale, lirico ed operettistico, con importanti esperienze maturate nelle più prestigiose Compagnie d’Operetta e di Prosa, nonché in importanti Enti Lirici. Dopo il successo de La Vedova Allegra di Franz Lehár, la Compagnia ha intrapreso un percorso di ricerca, valorizzazione e modernizzazione nell’ambito del genere operetta attraverso nuove produzioni di Cin-Ci-Là, Il Paese dei Campanelli, Al Cavallino Bianco, La Principessa della Czarda, Scugnizza e L’Acqua Cheta rappresentate nelle migliori piazze e teatri d’Italia in più di venti anni di attività. A queste si sono affiancate le grandi pagine dell’operetta francese di Jacques Offenbach: La Vie Parisienne e La Belle Hélène e titoli meno rappresentati come Fiore d’Hawaii di Paul Abraham, La Danza delle Libellule di Franz Lehár, La Bajadera di Emmerich Kálmán.
Elemento distintivo di tutte le produzioni è la musica dal vivo: Teatro Musica Novecento è infatti una delle pochissime compagnie d’operetta in Italia a vantare al presenza dell’orchestra in ogni suo spettacolo grazie alla stretta collaborazione con l’Orchestra Cantieri d’Arte.
per assistere agli spettacoli
Il teatro aprirà indicativamente 45 minuti prima dell’inizio della serata e gli spettatori devono presentarsi muniti di Super Green pass, di un documento di identità valido e con la mascherina Ffp2 che deve essere indossata per tutto il tempo di permanenza all’interno del teatro e durante lo spettacolo. I biglietti si possono acquistare alla biglietteria della Saison culturelle e sul sito www.ticketone.it fino a esaurimento posti. Quelli eventualmente ancora disponibili sono messi in vendita, il giorno stesso dello spettacolo, al botteghino del teatro dalle 13.30.
e mercoledì 23 febbraio
Al Cinéma Théatre de la Ville di Aosta martedì 22 febbraio, alle 16, alle 18.45 e alle 21.30, verrà proiettato “Sull'isola di Bergman” di Mia Hansen-Løve, con Mia Wasikowska, Tim Roth e Vicky Krieps (Francia, Belgio, Germania e Svezia, 112 minuti, in concorso al Festival di Cannes 2021). La trama è la seguente: Chris e Tony sono 2 registi in cerca di aspirazione per le sceneggiature dei loro prossimi film. Sono una coppia da lungo tempo e hanno una figlia, eppure, nonostante l'amore, sembra che qualcosa si sia avvizzito nel loro legame. Si ritirano per l'estate sull'isola tanto cara al regista del cinema svedese Ingmar Bergman. Lei vuole raccontare un grande amore, lui vuole scrivere una storia di fantasmi. Un film che racconta la storia di un’emancipazione dai propri maestri, ma anche quella della donna dal suo uomo.
Mercoledì 23 febbraio, alle 16, alle 18.45 e alle 21.30, sarà la volta di “Illusioni perdute” - in versione originale sottotitolata - di Xavier Giannoli con Benjamin Voisin, Cécile de France e Vincent Lacoste (Francia e Belgio, 144 minuti, in concorso alla Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia 2021).
Nella Francia del XIX secolo, Lucien aspira a diventare un poeta. Pieno di aspettative e incoraggiato da Madame de Bargeton, si trasferisce a Parigi. Lucien si renderà presto conto che avrà a che fare con una realtà spietata, sottoposta alla legge del guadagno e della finzione, dove tutto ha un prezzo. Tratto dall’omonima trilogia di Honoré de Balzac, “Illusioni perdute” racconta con arguzia l'ascesa del capitalismo moderno, smascherando inoltre annose pratiche malsane dell’editoria e del giornalismo.