Sentenza Casinò, le esecuzioni immobiliari procedono Mauro Baccega: «Non abbiamo rubato niente»
La Regione non può chiedere di bloccare le esecuzioni immobiliari dopo la condanna della Corte dei conti sul casinò: aprirebbe un conflitto d'interessi.
«La Giunta regionale ha dato mandato a un legale per l'esecuzione della sentenza della Corte dei Conti - ha spiegato mercoledì scorso, 9 febbraio, in Consiglio Valle il presidente della Regione, Erik Lavevaz - eventuali disposizioni che la Giunta andasse ad impartire all'avvocatura, o meglio, al suddetto legale, andrebbero in conflitto con il mandato che è stato conferito al legale stesso».
Con un question time, era stato il consigliere di opposizione del gruppo misto Mauro Baccega, eletto in Pour l'Autonomie e oggi in Forza Italia, a chiedere la «Sospensione delle procedure di esecuzione immobiliare nei confronti degli amministratori regionali coinvolti», così come «era stata prospettata a suo tempo». Lo scorso 30 luglio, la sezione giurisdizionale centrale d'appello della Corte dei Conti aveva condannato 18 tra consiglieri ed ex consiglieri valdostani a risarcire alla Regione 16 milioni di euro per i trasferimenti ritenuti illeciti alla Casino de la Vallée spa di Saint-Vincent, avvenuti tra il 2012 e il 2015. Mauro Baccega è uno dei 18 condannati. Il Consiglio Valle aveva deciso a maggioranza di ricorrere alla Corte costituzionale «per conflitto di attribuzione». Alcuni dei consiglieri hanno fatto ricorso per Cassazione.
Nell'attesa delle pronunce della Consulta e della Cassazione, «l'ordinamento prevede anche che la sospensione su istanza del creditore possa essere eseguita - ha aggiunto Erik Lavevaz in aula - e questa opzione sarà ovviamente presa in considerazione ma dal legale incaricato nel momento in cui, tenendo conto dei tempi della procedura esecutiva e dei tempi per i ricorsi pendenti davanti alla Corte di Cassazione e della Corte costituzionale, dovessero profilarsi conseguenze irreversibili legate alla vendita degli immobili e possano esporre l'amministrazione a responsabilità e qualora si configurino esigenze legate al perseguimento dell'interesse pubblico».
«E’ corretto dire che la sentenza 350 del 2021 della Corte dei Conti condanna me e altri 17 Consiglieri regionali, una intera maggioranza, per aver votato un provvedimento che ha contribuito a salvare Il Casinò de La Vallée che, ancora oggi, continua a fare utili per la se e per la Regione, oltre a dare lavoro a oltre 500 dipendenti. - afferma Mauro Baccega - E’ altrettanto vero che quando si viene condannati esistono i presupposti per difendersi fino in fondo, in punta di diritto.
E’ stato predisposto un ricorso in Cassazione e un secondo alla Corte Costituzionale pertanto si è ancora in attesa di 2 sentenze che potrebbero invertire il giudizio.
Il ricorso alla Corte Costituzionale per difetto di giurisdizione è stato promosso dalla stessa Regione, perché certamente convinta delle ragioni che alimentano il ricorso stesso. Nessuno ha rubato, nessuno si è appropriato di risorse pubbliche, che sia chiaro. Per questo dopo aver avuto il pignoramento di tutti i nostri risparmi ho chiesto che per i beni immobili sequestrati e pignorati, compresa la prima casa, potessero essere sospese le operazioni di vendita in quanto le sentenze della Cassazione e della Corte Costituzionale potrebbero, come mi auguro, rivedere il giudizio. In quel caso la Regione dovrebbe restituire tutti i soldi trattenuti e pignorati e come potrebbe fare per immobili eventualmente venduti a terzi? Per alcuni hanno pagato le assicurazioni, - conclude Mauro Baccega - per altri no».