Al Centro “La Falegnameria” arriva il Carrefour Express I commercianti di Nus si dividono tra timori e speranze
Aprirà nelle prossime settimane il nuovo Carrefour Express al Centro “La Falegnameria” di Nus, lungo la strada statale. «I lavori si stanno concludendo. - conferma il proprietario del complesso Lino Voyat - Stanno durando un po’ più del previsto per la difficoltà nel reperire alcuni materiali quindi è possibile che l’inaugurazione, programmata per la fine di febbraio, slitti ancora un po’. Si tratta di una superficie di 500 metri quadrati».
L’imminente arrivo del supermercato sta causando una certa preoccupazione tra i commercianti del borgo. Alcuni preferiscono non parlare, altri non nascondono che la novità potrebbe incidere in negativo sull’affluenza di clientela nelle attività commerciali di vicinato. «Quello che non capisco è perché qualche tempo fa il Conad non aveva potuto aprire e adesso il Carrefour sì. - dice Caterina Sirigu dell’Alimentari Il Buco - Certo, se è tutto in regola, non c’è molto da discutere. Sicuramente siamo preoccupati perché noi dei piccoli negozi non possiamo competere con i prezzi di un grande supermercato e rischiamo di essere destinati a morire; probabilmente tutto il paese ne risentirà. Già con il Covid il lavoro è diminuito. Staremo a vedere: siamo sopravvissuti a una pandemia, ce la faremo anche stavolta».
«Aspettiamo a capire quello che succederà. - commenta con un pizzico di fatalismo Maria Occhipinti de L’Angolo del Pane - Certo che i piccoli negozi sono importanti, in particolare per le persone del paese, per gli anziani. Se iniziassimo a dover chiudere noi, morirebbe parte del borgo».
«Siamo preoccupati, certo. - ammettono Mattia Ghilardenghi e Simona Feraru di Pane e Pizza da Matti - Il rischio è che le persone prendano per comodità l’abitudine di andare lì perché trovano tutto in un solo posto e che non vengano quindi più nei nostri negozi. Abbiamo già tante difficoltà in questo periodo. Quando sarà il momento, vedremo come andrà. Anche la gente proverà e farà le sue valutazioni».
«Per l’affitto dei nostri spazi commerciali abbiamo dato la priorità alle piccole attività del borgo. - precisa Lino Voyat - Alcuni sono venuti a vedere, hanno visitato ma poi non si sono dimostrati interessati. A questo punto è normale che la possibilità sia stata colta da qualcun altro. E’ una situazione simile a quella di tanti altri paesi: a Quart cosa dovrebbero dire? Penso peraltro che il tipo di clientela sia diverso: qui si fermeranno soprattutto le persone di passaggio in macchina».
Di parere opposto rispetto ai commercianti nel borgo sono - comprensibilmente - i titolari di attività nel Centro “La Falegnameria”.
«E’ ormai da quasi un anno che abbiamo aperto lì il nostro outlet. Avendo fatto un investimento, è chiaro che speriamo che la zona si sviluppi: più attività ci sono e meglio è perché aumenta il passaggio. - sottolinea Giorgio Sabolo - Capisco la preoccupazione di chi ha i negozi nel borgo ma credo che il centro commerciale attirerà più persone anche da Aosta e se l’indotto cresce può essere un bene per tutti».
«Noi siamo aperti qui a “La Falegnameria” dal mese di dicembre e non ci possiamo lamentare. - dice Monica Cosmai de L’Arrosteria - Abbiamo parlato con chi gestirà il Carrefour che ci ha garantito che non farà concorrenza al nostro specifico prodotto. Speriamo quindi che porti un po’ più di movimento in zona».
Tra le vetrine che hanno portato prestigio al Centro, figura sicuramente quella del Mobilificio Pramotton. «L’iniziativa ha avuto un certo richiamo perché abbiamo diversi clienti che sono venuti in sede da noi dopo aver visto l’esposizione a “La Falegnameria”. - commenta Paolo Pramotton - Per quanto ci riguarda, il Carrefour porterà più gente e questo garantirà maggiore visibilità a tutte le attività del centro commerciale, compresa la nostra. Capisco peraltro il discorso dei negozi di paese che probabilmente patiranno la concorrenza, soprattutto all’inizio. Tuttavia credo che chi è abituato ad andare nel piccolo negozio non smetterà di frequentarlo. Io stesso preferisco fare la spesa negli alimentari del borgo, dove conosco le persone. Il rapporto umano rimane fondamentale, insieme alla qualità. Questo lo vedo sempre nel mio lavoro: anche noi infatti abbiamo a che fare con la concorrenza delle grandi catene».