Sfida tra borghi per i 20 milioni del Piano di Ripresa e Resilienza
Camminare circondati da edifici storici sentendo solo il rumore dei propri passi. E’ un’esperienza che ha il suo fascino ma che trasmette pure un po’ di tristezza: perché tra quelle case un tempo si sentivano chiacchiere, urla, risate. La vita, insomma. Non mancano in Valle d’Aosta borghi di questo tipo. Nel fondovalle, Bard e Donnas ne sono l’esempio più evidente e conosciuto. Ora uno di quei centri (poco) abitati potrà rinascere grazie a un finanziamento “monstre” da 20 milioni di euro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Uno solo, però. Perché il Ministero della Cultura sta cercando un borgo esemplare in ciascuna delle 19 regioni e nelle 2 province autonome, che sia «caratterizzato da un avanzato processo di declino e abbandono» e per il quale «si preveda un progetto di recupero e di rigenerazione».
Per alcuni Comuni, è l’occasione della vita. E hanno deciso di puntare tutto su questa possibilità. I termini sono strettissimi e le Amministrazioni che si sono lanciate nell’impresa sono state costrette a impegnare il personale in questa corsa contro il tempo e la burocrazia. Chi intende partecipare alla selezione può candidare un solo borgo e un’unica idea progettuale, presentando alla Soprintendenza ai Beni e alle Attività culturali una manifestazione di interesse e una scheda di progetto entro le 13 di venerdì 25 febbraio. La Giunta regionale sceglierà un nucleo di valutazione per analizzare i progetti. Il borgo vincitore verrà comunicato dalle Regioni al Ministero entro martedì 15 marzo. I lavori dovranno concludersi entro giugno 2026.
pubblico a Bard
In Bassa Valle i pretendenti non mancano. E stanno uno per volta organizzando gli incontri pubblici con i privati e le associazioni interessati a collaborare, così come previsto dal bando. Nella serata di ieri, venerdì 11 febbraio, è toccato al borgo di Bard. Per l’Amministrazione guidata dalla sindaca Silvana Martino si tratta di una delle strade più promettenti per realizzare il rilancio che auspicano e che hanno presentato anche in una conferenza stampa lunedì 24 gennaio scorso, durante la quale si era immaginata la riqualificazione dell’Albergo Reale come primo passo strategico per la riqualificazione del paese.
”E’ un’occasione storica”
A Fontainemore l’incontro pubblico si è tenuto mercoledì scorso, 9 febbraio. «Ha partecipato tantissima gente, anche un gran numero di giovani che frequentano l’università e che sono saliti appositamente: un entusiasmo che quasi non mi aspettavo nemmeno io. - sottolinea la sindaca Speranza Girod - Noi vogliamo riqualificare il borgo di Boure de Gris, ovvero il nostro capoluogo, il cui scorcio con il ponte e la chiesa è forse il più fotografato della Valle del Lys. Per Fontainemore si tratta di un’opportunità storica, straordinaria. Sarebbe non solo un recupero architettonico ma significherebbe riportare vita nel borgo, ora abbandonato e spopolato, creando servizi e attività che cambierebbero il destino di un paese, di una comunità, di tutta la vallata e di chiunque vi si trovi a passare. Stanno arrivando mille idee e proposte. Per attuare un rilancio del genere non bastano piccoli interventi ma servono investimenti strutturali e con un finanziamento del genere sarebbe possibile. Abbiamo intenzione di partecipare anche alla seconda “linea” di finanziamento prevista dal Pnrr, per un massimo di 1,6 milioni di euro. Stiamo inchiodando il Comune per riuscire a partecipare a questi bandi: è un’impresa titanica ma anche un’opportunità che non tornerà più e vogliamo provarci fino in fondo».
riqualificare il borgo
e ricostruire la scuola di Vert
Martedì prossimo, 15 febbraio, sarà il Comune di Donnas a organizzare l’incontro pubblico per aderire al bando del Pnrr alle 20.30 nel salone Bec Renon. Alla serata sono invitati a partecipare - si legge nella convocazione - «i cittadini, gli operatori economici locali e le associazione del territorio che intendono condividere lo sforzo per una strategia di rivalorizzazione del borgo». Anche il sindaco di Donnas Amedeo Follioley non nasconde che l’iter è estremamente complesso e sta mettendo a dura prova la macchina amministrativa. «Qui in Valle d’Aosta la procedura è molto articolata. - spiega - Forse sarebbe stato meglio sedersi tutti attorno a un tavolo e decidere a priori quale fosse il Comune da selezionare. In questo modo invece spendiamo energie e denaro e teniamo bloccati gli uffici per mesi, senza avere la certezza dell’esito. Comunque l’occasione per rilanciare il nostro borgo è troppo importante e non potevamo lasciarcela sfuggire. A marzo ci sarà poi un altro bando da 1,6 milioni di euro finanziato direttamente dal Ministero».
Il Comune di Donnas intanto si è già mosso per chiedere un finanziamento nell’ambito della Missione 2 del Pnrr per la realizzazione di nuovi edifici scolastici pubblici, in particolare per la ricostruzione ex novo della scuola primaria e dell’infanzia di Vert: un progetto da 4 milioni di euro. «Nel 2021 il Comune di Donnas, dopo aver provveduto nel 2019 allo svolgimento di una verifica in ordine all’indice di vulnerabilità sismica degli edifici scolastici presenti sul territorio comunale, ha affidato un incarico tecnico per la redazione del progetto di fattibilità tecnico-economica per l’adeguamento sismico del complesso scolastico sito in località Grand-Vert, rispetto al quale erano emerse carenze dal punto di vista sismico. - si legge nella deliberazione - Il progettista, individuato nell’ingegner Massimo Blanc, a conclusione del proprio studio ha osservato che, a fronte di importanti lavori di adeguamento sismico e consistenti nel solo rinforzo strutturale di murature, travi, pilastri e solai, risulterebbe più conveniente, nonostante i costi maggiori, la scelta di demolire e ricostruire ex novo l’edificio, realizzando una scuola che rispecchi i criteri minimi ambientali e che sia energeticamente, acusticamente e sismicamente a norma».
Se il Comune di Donnas dovesse risultare beneficiario della misura, la ricostruzione della scuola risulterebbe interamente attuata con risorse a carico del Pnrr derivanti dall’Unione europea Next Generation Eu.