Dopo il grande successo dell’esposizione a Brindisi lo scultore Donato Savin si prepara per la Catalogna

Dopo il grande successo dell’esposizione a Brindisi lo scultore Donato Savin si prepara per la Catalogna
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Lo scultore Donato Savin di Cogne, entrato a far parte del movimento artistico degli “Arcani”, sostenuto dalla Galleria SangiorgioArte, coordinata e diretta da Antonio Lagioia, ha esposto le sue opere nel prestigioso Museo Archeologico “Francesco Ribezzo” di Brindisi. L’allestimento, che era stato inaugurato sabato 13 novembre, visto l'enorme interesse del pubblico pugliese è stato prolungato di oltre un mese, da domenica 9 gennaio a martedì prossimo, 15 febbraio. La direttrice del Museo Archeologico Emilia Mannozzi, alla quale Donato Savin ha donato una scultura, ha espresso la sua gratitudine all’artista valdostano, ringraziandolo per la disponibilità dimostrata. L'opera di Savin entrerà a far parte della collezione permanente del museo.

La mostra antologica dello scultore di Cogne ha visto esposte oltre 30 sculture in pietra che hanno suscitato un grande interesse artistico in tutti i visitatori, quasi 4.000 presenze, e la partecipazione di molti studenti ai laboratori didattici e alle visite guidate organizzati per le scuole superiori. L’evento a di Brindisi è un punto di arrivo di una intensa attività artistica che sta facendo scoprire Donato Savin a livello internazionale.

Scrive recentemente di Donato Savin il critico d'arte Paolo Levi: «Ogni opera di Savin è una vibrazione materica. Ognuna delle sue opere ha screpolature inflitte dal susseguirsi delle stagioni. Savin ne è il rivelatore e il mirabile interprete, indagandole, cogliendone il senso nascosto, riportando alla luce il messaggio arcano di una natura indomita. La Stele è dunque un corpo pietrificato, ferito, rugoso, coperto di licheni, precario come una pianta condannata a non crescere. Donato Savin è solito comunicare con le sue montagne all’alba, nell’ora perfetta e silenziosa che annuncia il nuovo giorno; le interroga e loro rispondono, offrendogli massi grezzi e minuscoli gioielli colorati, rami contorti e tronchi di piante centenarie».

La mostra di Donato Savin era inserita nell'evento “Non c’è Bellezza senza Mistero - Percorsi di contemporaneità”. L’allestimento nel Museo Ribezzo di Brindisi è stato curato da Emilia Mannozzi, direttore del Polo Biblio-museale di Brindisi e da Antonio Lagioia, direttore artistico della SanGiorgioArte. La prima Sezione del percorso espositivo era dedicata a un ragguardevole corpus di opere su carta, realizzate abilmente con diverse tecniche esecutive. Armonie di segni e cromaticità, di grandi artisti eredi delle Avanguardie storiche del Primo Novecento. E’ immediato ed intrigante il confronto, nella seconda sezione, con le composizioni pittoriche, plastiche e scultoree degli artisti del Movimento degli Arcani, di cui Donato Savin fa parte, specchio di una tensione interiore volta a celebrare la bellezza quale ideale puro, proposto all’osservatore con linguaggi solari, con forme e colori poetici e materiali arcaici, come la pietra utilizzata dallo scultore valdostano.

L’intero evento espositivo di Brindisi, commenta il direttore artistico Lagioia, ha svelato un mondo espressivo di colori e segni e di manufatti, sintesi creativa poetica e immediata di artisti che esprimono i loro sentimenti e le loro emozioni con tratti rapidi, ma di profondo contenuto, così sono le opere di Donato Savin, che è stato ammirato e apprezzato per la sua estrema sintesi nel modellare le sue sculture, frutto della sua sensibilità artistica e della sua capacità tecnica.

Per l'artista di Cogne si apre un periodo di lavoro per preparare, pandemia permettendo, per l'inizio del 2023 una grande mostra negli spazi espositivi della Fondazione “la Caixa ” a Manresa, in Catalogna.

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