Castello giudiziario, la Regione suggerisce al Comune una convenzione con i proprietari

Castello giudiziario, la Regione suggerisce al Comune una convenzione con i proprietari
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«La soluzione migliore? Una convenzione tra Comune e Parrocchia come ipotizzato dal Sindaco, o tra il Comune e un potenziale soggetto privato acquirente del castello. Il possesso privato non ne esclude un utilizzo pubblico». Parole di Jean-Pierre Guichardaz, assessore regionale ai Beni culturali. Il maniero di cui parla è il Castello giudiziario di Derby a La Salle (foto). Se ne è parlato mercoledì scorso, 9 febbraio, in Consiglio Valle. A sollevare l’argomento sono stati i consiglieri leghisti Dennis Brunod e Luca Distort. Venuti a conoscenza di una trattativa per la cessione della dimora tra la Parrocchia di Derby, proprietaria, e un imprenditore valdostano, i leghisti hanno chiesto alla Giunta «le intenzioni dell’Amministrazione regionale in merito al possibile acquisto del Castello giudiziario di Derby».

L’eventuale vendita da parte della Parrocchia a un privato, ha chiarito Jean-Pierre Guichardaz nella sua risposta, deve essere autorizzata dal Ministero dei Beni culturali, funzioni esercitate nella nostra regione dall’Assessorato competente, che a quel punto dovrebbe valutare la destinazione e le modalità d’uso. «E al momento non è pervenuta nessuna richiesta di autorizzazione all’alienazione da parte della Parrocchia» ha precisato l’Assessore.

Jean-Pierre Guichardaz ha ricostruito le ultime vicende legate alla struttura: «Nel 2020 il sindaco Loris Salice aveva manifestato interesse alla proprietà per destinarlo ad utilizzi socio culturali». Nel 2021 vi è stato un sopralluogo dei tecnici della Soprintendenza con i rappresentanti del Comune «per conoscere la consistenza del bene ai fini della sua valorizzazione». In quell’occasione il Comune aveva espresso la volontà di trasferire nell’edificio la mostra «L’homme et la Pente» ospitata a Cheverel.

L’Assessore arriva poi al «dunque»: «L’acquisizione al patrimonio regionale? Non è possibile con fondi europei, come suggerito. Inoltre si dovrebbero trovare anche le risorse finanziarie per la progettazione e per il recupero, e poi per la gestione. Parliamo di milioni di euro, visto lo stato di conservazione e l’entità del bene». Soldi che non ci sono. In merito a una eventuale acquisizione invece da parte del Comune, «Il Sindaco ha ipotizzato in alternativa una convenzione tra Parrocchia, Comune e Regione per la fruizione pubblica del bene». Convenzione, ha segnalato Jean-Pierre Guichardaz, che potrebbe essere stipulata anche con un privato nel caso la parrocchia, alla fine, decidesse di vendere al famoso imprenditore valdostano.

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