Federico Pellegrino, dopo i sacrifici e la lontananza dalla moglie Greta Laurent ecco le lacrime di Pechino
La data dell'8 febbraio Federico Pellegrino l'aveva cerchiata in rosso sul calendario da 8 anni alle Olimpiadi di Sochi in Russia e soprattutto da 4 anni a Pyoengchang in Corea dopo avere conquistato uno splendido argento nella sprint classica. Il poliziotto di Nus, ora sposato a Gressoney-Saint-Jean, ha intensificato la preparazione, lavorato tantissimo, curato ogni aspetto meticoloso e pignolo com'è, lasciato il gruppo azzurro ed intrapreso l'avventura di allenarsi con i russi e il gruppo di Cramer e martedì scorso, quell’8 febbraio, ha raccolto i risultati con la splendida medaglia d’argento nella sprint a tecnica libera a soli 26 centesimi dal norvegese Johannes Klaebo e davanti al giovane 23enne russo Alexander Terentiev, in una finale dove con i suoi 32 anni aveva tutti gli avversari più giovani di almeno 3 anni, Klaebo addirittura di 6.
"Chicco" - con a seguirlo da casa papà Enrico, mamma Maricla Mosquet e il suo Fans Club - dopo una stagione di Coppa del Mondo avara di grandi soddisfazioni però programmata ad hoc per arrivare al top della condizione a Pechino, si era piazzato sesto in qualifica (primo il francese Lucas Chanavat e quinto a sorpresa il cinese Qiang Wang, poi squalificato nei quarti) e ha poi vinto agevolmente proprio il secondo quarto di finale. Come accade sempre da quando gli atleti possono decidere il numero di batteria, scelta fatta quasi da tutti i big per potere riposare di più tra un turno e l'altro, in semifinale si sono ritrovati in almeno 5 dei 6 candidati al podio (fatta eccezione per Terentiev) e Pellegrino ha fatto il miracolo con un guizzo finale con rimonta all'interno da cardiopalma. Il valdostano a pochi metri dall'arrivo era quarto ma è riuscito a staccare il transalpino Chanavat e ad infilare il francese Richard Jouve e il suo compagno di allenamento russo Sergey Ustiugov per andare addirittura a battere Klaebo e vincere la semifinale. Era dal 23 marzo 2018 a Lahti in Coppa del Mondo che "Chicco" non superava il norvegese.
In finale Pellegrino è stato impeccabile ed è andato a lottare negli ultimi metri anche con il fuoriclasse Klaebo, conquistando l'argento e riconoscendo al traguardo che il norvegese (bronzo anche ieri, venerdì, nella 15 km classica ma 40esimo nello skiathlon di apertura sabato) in questa occasione non era imbattibile. "Ho intensificato la preparazione e lavorato tantissimo - sottolinea Federico Pellegrino - e non sono potuto stare vicino a mia moglie Greta per almeno 3 settimane su 4 al mese, ho dimostrato di avere fatto una scelta che appariva azzardata e solo ora tutti si rendono conto quanto fosse giustificata." Commovente è stato l'abbraccio al traguardo proprio con la sua Greta e poi la festa grande con lo staff e gli skimen che gli hanno preparato dei "missili", come ha sottolineato “Chicco” ringraziandoli, e in particolare con il fisioterapista Christophe Savoye, il fidato gressonaro François Ronc Cella e gli altri valdostani Maurizio Borbey e Marco Brocard.
Ora ci sarà la sprint a coppie insieme a Francesco De Fabiani mercoledì prossimo, 16 febbraio, alle 10, per arrivare al podio è necessaria un’impresa ma i 2 vicini di casa a Gressoney possono lottare alla grande con norvegesi, svedesi, russi e francesi. Più dura sarà domani, domenica, alle 8 nella staffetta 4 x 10 perché purtroppo gli altri azzurri sono al momento lontani dai migliori tuttavia è risaputo che la staffetta è come un libro giallo da sfogliare sino all'ultima pagina.
Poche ore prima della conquista del secondo argento olimpico di suo marito sono finite le speranze di andare avanti nei quarti di finale con il sesto posto, dopo il 25esimo tempo di Greta Laurent che reduce da una splendida stagione in Coppa del Mondo ha chiuso la sprint 28esima davanti di 1 e 2 posti alle sue compagne in azzurro Caterina Ganz e Lucia Scardoni e mercoledì 16 sarà impegnata dalle 10 nella sprint a coppie con una compagna da definire.