Assolto Camillo Rosset, presto sarà di nuovo il sindaco di Nus
Camillo Rosset potrà indossare nuovamente la fusciacca di sindaco di Nus. La Corte d’Appello di Torino, infatti, martedì scorso, 8 febbraio, ha ribaltato la sentenza di primo grado dell Gup del Tribunale di Aosta Davide Paladino che, a maggio 2021, aveva condannato per abuso d'ufficio Rosset a 6 mesi di reclusione, con pena sospesa. La vicenda riguarda una deliberazione della Giunta comunale con cui l'amministrazione ha concesso un terreno di sua proprietà per la posa di un padiglione per serate danzanti e feste a Paolo Contoz, ex consigliere regionale e cugino di primo grado di Camillo Rosset. Quest’ultimo non si era astenuto né dalla seduta, né dalla votazione. Paolo Contoz non è mai stato indagato. In appello, Camillo Rosset è stato assolto con formula piena, ovvero «Perché il fatto non sussiste». Il Sindaco - difeso dagli avvocati Stefano Moniotto e Davide Rossi di Aosta e Carlo Rossa del Foro di Torino - e era stato sospeso, dal 15 giugno 2021, dalla carica in forza della legge Severino. Il suo posto è stato preso dal vicesindaco, Fabio Grange. Ora Camillo Rosset è in attesa dell’espletamento delle formalità burocratiche per riassumere la carica e ringrazia sia Fabio Grange che la maggioranza, per l’impegno che hanno voluto assumersi a favore della comunità portando avanti il programma, sia i dipendenti comunali e sia i residenti a Nus, per la solidarietà e la coesione dimostrate in un momento così difficile. «La sentenza non cambia la mia profonda convinzione sull'inadeguatezza della elefantiaca struttura giuridica che si è sviluppata attorno ai fatti che mi sono stati contestati. - dichiara Camillo Rosset - Fatti che ricordo essere una percentuale veramente infinitesima dell'attività amministrativa svolta in Comune e in cui non è realmente ravvisabile un qualsiasi tipo di interesse personale. Le circostanze, che sono state oggetto di una serie di lunghe e dispendiose indagini e di ancora più dispendiose attività giuridiche, sono ben conosciute dalla popolazione e dalla maggioranza del Consiglio comunale che devo ringraziare di cuore per l'inesauribile sostegno. Ciò nonostante, è innegabile il danno non tanto al sottoscritto quanto alla comunità portato da questo tipo di vicende, in quanto allontana i cittadini dal desiderio di partecipare alle istituzioni, già peraltro in profonda crisi, e gli amministratori dall'effettuare il loro lavoro, per timore di eccessive conseguenze personali tanto più possibili in un periodo di difficoltà come quello che stiamo vivendo, con gravissime carenze di organico, conseguenze che, è bene sottolinearlo, conseguono a fatti eseguiti solo per assicurare il regolare svolgimento dei servizi comunali. Chi pianifica da soddisfare un proprio interesse agisce in modo ben diverso, e ben più scaltro. Inoltre, sarebbe opportuno valutare le risorse in modo proporzionale alle vicende, per dare giustizia reale, tanto più in una situazione di grave emergenza nell'ambito della giustizia, e mi ricollego alle parole del Presidente Mattarella».