Si è spenta la voce di Giovanni Arbaney Fu tra i fondatori del Coro Sant’Orso

Si è spenta la voce di Giovanni Arbaney Fu tra i fondatori del Coro Sant’Orso
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Era un volto storico del Coro Sant’Orso, Giovanni Arbaney. È mancato all’età di 93 anni al Refuge Père Laurent giovedì 20 gennaio e i suoi cari lo hanno salutato per l’ultima volta sabato 22 nella chiesa di Santo Stefano. Nato l’11 settembre 1928, Giovanni Arbaney era il secondo di 6 fratelli - Giuseppe del 1920, Renzo del 1930, Roberto del 1932 e i gemelli Maria e Mario del 1935 - figli di Rodolfo Arbaney e Anais Gerbaz, originari di Doues e poi trasferiti ad Aosta, in via Antica Zecca. Così Giovanni Arbaney trascorse la sua gioventù nel centro storico e perciò di quelle vie era la memoria storica. Nel tempo libero con alcuni amici cantava sotto il tiglio di Sant’Orso. Don Jean Domaine, da dietro il portone della chiesa, li ascoltava di nascosto fino a quando uscì allo scoperto e fece loro i complimenti proponendo di costituire un gruppo canoro. Il primo impegno fu un soggiorno a Comboé, visto che don Domaine aveva capito che 15 giorni di vacanza in montagna avrebbero fatto bene sia nel fisico sia nello spirito agli aspiranti coristi. Le vettovaglie in quota furono trasportate a dorso di mulo fino al vallone sopra Charvensod, dove ancora oggi esiste la casa attrezzata di proprietà del Capitolo di Sant’Orso per dare ospitalità. Perciò nel vallone Comboé, a 2.100 metri di quota, nacque ufficiosamente il Coro Sant’Orso. Una volta tornato ad Aosta, al gruppo è data l’ufficialità con la firma notarile dei soci fondatori: oltre a Giovanni Arbaney e al canonico Jean Domaine, Piero Berthet, Attilio Careggio, Giuseppe Ghiraldini, Aldo Berger e Gino Castellan.

Giovanni Arbaney si sposò nel 1954 con Orsolina Gaia, un matrimonio durato 54 anni, interrotto dalla scomparsa della moglie dopo una lunga malattia. Nel 1955 nacque il primogenito, Roberto, professore di italiano, latino e greco al Liceo classico di Aosta, poi nel 1964 è arrivato Mauro, dipendente regionale. Diplomato al Liceo Classico nel 1948, dopo il servizio militare come artigliere alpino a Saluzzo Giovanni Arbaney ha lavorato in banca (all’epoca la «Commerciale») lasciata per la gestione del famoso Hôtel Suisse, che si trovava con il suo grande giardino dove oggi è il grande condominio all’angolo tra via Gramsci e via Losanna. Per poi diventare rappresentante di grandi marche di cioccolato, dalla Venchi alla Perugina, e quindi di altre importanti aziende del settore dolciario e di vini. Fino alla pensione, traguardo tagliato all’età di 65 anni. Il canto e la montagna, compresa la corsa podistica, sono sempre state le grandi passioni di Giovanni Arbaney. Che però non ha mai disdegnato la lettura - grande appassionato di libri classici e contemporanei e romanzi - e la musica in ogni sua espressione, da Bach a Verdi a Celentano.

Dopo i funerali, la canzone “Il sole dietro i monti è tramontato”, che era il cavallo di battaglia di Giovanni Arbaney, è stata cantata davanti alla chiesa di Saint Etienne da alcuni suoi compagni del Coro di Sant’Orso. Al termine, uno di loro ha detto commosso: «Non chi ha solo sentiti, ha cantato con noi».

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