La Cogne aumenta il premio di produzione I sindacati rispondono con lo sciopero

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L'azienda propone un premio di oltre 500 euro a dipendente, i sindacati lamentano «carenza di personale, incauta richiesta di straordinari notturni», che si aggiungono «ai sabati e alle domeniche in cui già si lavora». Così, ieri sera i sindacati hanno proclamato lo sciopero degli straordinari alla Cogne Acciai Speciali spa di Aosta, dal 29 gennaio al 30 aprile, in tutta l'area a caldo, che comprende l'acciaieria, la colata continua, la fucina e la gestione delle materie prime. La Fiom Cgil spiega che «lavorare sotto organico comporta un notevole carico, che in più occasioni ha portato i lavoratori a saltare il pranzo, senza contare che spesso si lavora anche oltre le 8 ore a discapito della sicurezza».

Secondo la Fiom, la risposta della Cogne è stata «penosa» perché «tenta di svilire queste motivazioni, facendo credere un'altra cosa e cioè che i sindacati hanno proclamato lo sciopero dopo l'annuncio del premio di produzione extra. Surreale oltre che falso! Alla Fiom stanno a cuore in primis la salute e la sicurezza dei lavoratori della Cas. Certo che se il tentativo dell'annuncio del premio extra aveva come finalità farci tornare indietro sui passi per quanto riguarda la proclamazione dello sciopero, hanno sbagliato strategia. Ci chiediamo a che film assista la dirigenza della Cas quando fa certe dichiarazioni».

«Il premio extra non è un “favore” dell'azienda - aggiunge la Fiom -, ma è il risultato del frutto e dei sacrifici, che stanno facendo i lavoratori in questo periodo, segnato pesantemente dalla pandemia. Il gioco al massacro non è neanche contemplato dal nostro sindacato e i diritti dei lavoratori non sono merce di scambio con soldi in più, che ripetiamo non sono un regalo, ma dovuti».

L'azienda ricostruisce in modo diverso la giornata di lunedì, in cui si è tenuto un incontro in azienda per «presentare i valori oggi disponibili, relativi al premio di efficienza operativa 2021. In tale occasione, la direttrice generale, Monica Pirovano, ha rappresentato alle organizzazioni sindacali il premio teorico raggiungibile, fermi restando i dati preconsuntivi di bilancio e quindi non definitivi, e ha prospettato la volontà aziendale di corrispondere a tutti i lavoratori un extra premio, che si concretizzerebbe in un valore di 1.500 euro a lavoratore, rispetto all'attuale teorico pari a 985 euro».

L'azienda vuole riconoscere «l'effettivo importante sforzo compiuto nello scorso anno dai lavoratori, in un periodo particolarmente delicato anche in correlazione alla pandemia in corso». Un premio che «non era legato ad alcuna richiesta pervenuta né dai lavoratori, né dalle organizzazioni sindacali», ma «una concreta dimostrazione di quanto l'azienda abbia in considerazione l'impegno dei propri collaboratori».

Per questo, la Cogne «non si capacita dell'improvvisa proclamazione dello sciopero e respinge ogni accusa relativa al mancato interesse alla sicurezza dei lavoratori, primario obiettivo da sempre della Cas, suffragata anche dall'organizzazione, nello scorso mese di dicembre, di corsi di formazione non obbligatoria, in materia di salute e sicurezza».

Nella mattinata di mercoledì i segretari regionali della Fiom-Cgil, della Fim-Cisl, della Uilm-Uil, e del Savt Met hanno diffuso un comunicato unitario nel quale sostengono: «L'azienda quando diffonde una nota stampa dovrebbe avere l'onestà intellettuale di raccontare tutta la verità e non solo una parte di essa». La Cogne Acciai Speciali viene accusata di aver «sorvolato sulla minaccia di non erogare il premio extra se le organizzazioni sindacali non avessero ritirato lo sciopero di ogni straordinari dell'area a caldo. L'azienda con i soldi può fare quel che vuole, ma con la vita e la salute dei lavoratori no».

È «stupefacente la capacità aziendale di mistificare la realtà - aggiungono Fiom, Fim, Uilm e Savt Met - è forse una dimenticanza il non aver minimamente accennato, nella nota fatta giungere dall'azienda, la proposta sindacale di sospendere per almeno una settimana gli straordinari nell'area a caldo per cercare di trovare delle parziali soluzioni a quanto i lavoratori hanno fatto emergere nelle assemblee? Già, perché l'azienda ha dimenticato di menzionare che il mandato i sindacati lo hanno avuto dai lavoratori durante le assemblee. Ma sicuramente questo è un elemento trascurabile da chi è abituato con il denaro a trattare tutto non comprendendo che la dignità non è in vendita».

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