Alessandra Ferraro ospite di una serata al Circolo Valdostano della Stampa
Il Circolo Valdostano della Stampa organizza una serata che si terrà ad Aosta martedì 15 febbraio, alle 20, nel Ristorante Intrecci di via Binel, sul tema “Quel filo che ci unisce”, con riferimento al titolo dell’ultimo libro, pubblicato da Edizioni Astralago, di Alessandra Ferraro, caporedattrice della Testata giornalistica regionale Rai Valle d’Aosta e vincitrice di numerosi premi di giornalismo. “Quel filo che ci unisce. L’importanza di un padre”, è un’opera autobiografica che descrive il toccante “incontro” di una figlia e di un padre, nella malattia, diventando riscoperta di un legame profondo, inscindibile, capace di sfidare il dolore e la morte. Un testo lieve, che tocca argomenti dolorosi e forti, senza scadere mai nell’autocommiserazione. La serata sarà quindi l’occasione per approfondire le radici familiari su cui è maturata l’esperienza umana e professionale dell’autrice. Chi fosse interessato a partecipare è invitato a confermare la sua presenza alla segretaria del Circolo Margherita Garzino, telefonando al numero 335 5416466, o alla presidente Maria Grazia Vacchina raggiungibile al numero 335 7070016.
e democratico” di Laura Marzi
Protagonista dell’ultimo incontro organizzato martedì 18 gennaio dal Circolo Valdostano della Stampa è stata la critica letteraria Laura Marzi. Il suo ultimo saggio sarà in libreria a febbraio e si intitola “Raconter le care? L’exemple de L’homme Ralenti di John M. Coetzee” edito per le ENS Éditions. Collaboratrice per le pagine culturali de Il Manifesto, Il tascabile e di altre testate cartacee e online, Laura Marzi, nata ad Aosta e ora residente a Roma, ha interloquito con il pubblico sul tema “Cosmopolitismo radicale e democratico”. Laura Marzi si è soffermata in primo luogo sul valore della letteratura come strumento di indagine sulla democrazia, ma anche come possibilità per una trasformazione della società in senso più democratico. Citando il saggio della sociologa francese Caroline Ibos sul lavoro delle tate originarie della Costa d’Avorio nella regione parigina e gli studi sul riconoscimento di Axel Honneth, Laura Marzi ha evidenziato come l’invisibilizzazione, cioè la cancellazione volontaria o inconscia dal proprio campo visivo, sia la prima forma di discriminazione. A partire dalla pubblicazione del suo saggio, la critica letteraria si è soffermata sull’invisibilità nella società occidentale dei soggetti subalterni e sulla possibilità che solo la letteratura offre di soffermarsi sulle storie, anche delle persone che svolgono le attività e i mestieri più umili.
Seguendo, poi, il filo dato dal titolo della serata, Laura Marzi ha continuato a trattare il tema del cosmopolitismo, leggendo in anteprima una pagina del suo romanzo d’esordio, in uscita per Mondadori il prossimo mese di marzo, dal titolo “La materia alternativa”, in cui la protagonista, professoressa di materia alternativa in una scuola di periferia di una grande città, spiega alle sue alunne e agli alunni il rischio e la necessità della libertà e di un approccio cosmopolita all’esistenza.
Laura Marzi è intervenuta alla serata del Circolo da remoto, essendo in isolamento preventivo per un contatto con una persona risultata positiva al Covid19. L’incontro si è perciò s svolto in modalità di videoconferenza grazie ai mezzi tecnologici di cui è provvisto il Ristorante Intrecci e all’intraprendenza della presidente del Circolo Valdostano della Stampa Maria Grazia Vacchina che al termine della relazione ha anche sollecitato il dibattito. A distanza, Laura Marzi ha risposto alle domande del pubblico sul rapporto fra culture e religioni e sul significato di un approccio radicale al cosmopolitismo.