Matteo Cignetti dell’Alberghiero di Châtillon rappresenterà l’Italia alle Olimpiadi di cucina
L’emergenza sanitaria non ferma l’evento Young Chef Olympiad, le Olimpiadi mondiali di cucina che vedono ogni anno la partecipazione di giovani chef provenienti da tutto il mondo. Nel 2022 - era stato così anche nel 2021 e nel 2020 - la manifestazione avrebbe dovuto svolgersi in India però a causa della pandemia il tutto si svolgerà in remoto. Ogni candidato lavorerà nel proprio Paese, in cucine dedicate, per aggiudicarsi il titolo.
I partecipanti sono cinquanta giovani promesse della cucina per altrettanti nazioni. Le modalità di svolgimento non cambiano dalla precedente edizione: sono previste due fasi, la prima fissata per domenica 30 e lunedì 31 gennaio e la seconda, cui avranno accesso solo venti partecipanti, giovedì 3 e venerdì 4 febbraio.
Per l’Italia gareggia il diciannovenne Matteo Cignetti che frequenta l'École Hôtelière de la Vallée d'Aoste - l’Alberghiero di Châtillon per intenderci - vincitore negli ultimi anni di diverse competizioni e medaglia d’oro al Trofeo Miglior Allievo Istituti Alberghieri (quest’ultimo titolo gli ha conferito il diritto a partecipare alle Young Chef Olympiad).
«C’è un po’ di rammarico per non poter vivere l’esperienza appieno. - racconta Matteo Cignetti - Disputare le gare in un contesto internazionale, incontrare altri miei coetanei da tutto il pianeta mi avrebbe sicuramente arricchito e stimolato sotto il profilo gastronomico, umano e professionale. Sono comunque onorato di poter rappresentare l’Italia in questa competizione e farò del mio meglio per raggiungere l’obiettivo».
Per conquistare uno dei titoli in palio a Young Chef Olympiad è necessario superare un iter rigido: nella prima fase i piatti (due per l’esattezza) realizzati dai partecipanti vengono valutati per composizione, cromie ed estetica, equilibrio nutrizionale. Insomma verranno analizzati secondo parametri non solo legati alla tecnica di cucina.
Questa parte comprende un taglio delle verdure: mezz’ora a disposizione per realizzare cinque tagli diversi, incluso anche tornire delle patate. Successivamente bisogna realizzare un piatto di pasta vegetariano ed un piatto di crème caramel con una salsa a scelta.
Inoltre, la preparazione di questi piatti, è vincolata da parametri più stringenti tra cui il ventaglio di ingredienti: bisogna utilizzare almeno la metà del paniere di prodotti messo a disposizione dalla commissione, includendo quattro alimenti del territorio, ovvero italiani.
La seconda fase, decreterà i venti migliori giovani chef: dieci accederanno al «plate trophy», in cui i concorrenti dovranno preparare un piatto a base di pollo e dieci al «gran final», quella a cui accedono coloro che si contenderanno il trofeo, in cui i concorrenti oltre al piatto a base di pollo dovranno realizzare anche un dessert utilizzando il paniere degli ingredienti messo a disposizione in via preventiva dalla commissione. In questo caso la valutazione da parte della giuria sarà prettamente tecnica.
«La mia preparazione per le olimpiadi è iniziata da più di un mese. - conclude - Mi sto sottoponendo ad allenamenti serrati, perché la sfida è abbastanza accesa e la giuria è pretenziosa. Valuteranno il nostro metodo di lavoro in cucina a distanza, avvalendosi di tre telecamere fisse e una mobile, ma ci saranno anche due giudici italiani scelti in presenza, per la valutazione sensoriale diretta del piatto».
A giudicare lo studente in qualità di giudici italiani saranno gli chef Valerio Angelino Catella, giudice internazionale WACS e Alfredo Marzi, executive chef con esperienza professionale in Italia e all’estero.