I Padri Oblati di Maria Immacolata hanno celebrato il 206esimo anniversario della loro congregazione

I Padri Oblati di Maria Immacolata hanno celebrato il 206esimo anniversario della loro congregazione
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Martedì scorso, 25 gennaio, festa della conversione di san Paolo apostolo, i Padri Oblati della parrocchia di Maria Immacolata di Aosta hanno celebrato il 206esimo anniversario della fondazione della loro congregazione, avvenuta per opera di sant’Eugenio de Mazenod a Aix-en-Provence il 25 gennaio 1816 e approvata da papa Leone XII il 21 marzo 1826. Alla presenza di un discreto numero di fedeli, il parroco Gregorio Glabas ha presieduto e concelebrato la Messa con i confratelli Palmiro Delalio, Sante Gazzola e Gian Paolo Gugliotta, mentre alcuni componenti della Corale parrocchiale hanno animato la liturgia.

Padre Sante Gazzola nell’omelia ha esordito dicendo «Sia lodato Gesù Cristo. Ricordiamo due fatti. Il primo è la conversione di san Paolo. Lui furioso andava verso Damasco per annientare tutti quelli che adoravano il Signore in un modo diverso dal suo. E’ mezzogiorno, viene gettato a terra e sente una voce che gli dice ”Saulo, Saulo perché mi perseguiti?”. Lui risponde ”ma tu chi sei?” E la voce di rimando ”io sono Gesù il Nazareno che tu perseguiti”. Poi, Saulo che è Paolo, riprende il cammino in modo diverso. Le parole “io sono Gesù che tu perseguiti sono sempre presenti nella sua mente e cerca di conoscerlo sempre di più. E allora dimentico del passato, Paolo corre verso la meta di Gesù crocefisso e risorto. Il secondo fatto - ha proseguito padre Sante Gazzola - riguarda la fondazione della congregazione dei Missionari Oblati di Maria Immacolata. La sera del 25 gennaio 1816, i tre sacerdoti De Mazenod, Tempier e Icard si incontrano per vivere insieme e annunciare il Vangelo. Questo l’antefatto che viene spiegato in modo particolare da sant’Eugenio in uno scritto del 1825. E’ ritornato in Francia dall’esilio, ha poco più di vent’anni, sua madre è ricchissima, però la sua vita è vissuta senza ideali. Ma arriva la grazia della conversione. Un Venerdì Santo, davanti al Crocefisso, comprende in un modo nuovo e fortissimo l’amore di Gesù verso di lui. E allora, piangendo di commozione, decide di far conoscere a tutti chi è Gesù. Si fa prete, ha un gruppo di giovani numeroso, si interessa dei prigionieri; poi si ammala gravemente e così ha il tempo di riflettere sulla condizione disastrosa della Chiesa francese dopo la Rivoluzione, e per questo fonda la congregazione degli Oblati di Maria Immacolata. L’ideale del nostro fondatore illumina anche la nostra storia di duecento anni, fatta di tanti limiti ma anche luminosa e spiega perché una comunità degli Oblati è venuta nel 1939 nel quartiere Cogne ad Aosta. Il nostro progetto è quello di sant’Eugenio de Mazenod, cioè di volerci bene, pregare, crescere insieme nell’amore verso Gesù e farlo conoscere». Padre Sante Gazzola ha concluso l’omelia con la sua abituale invocazione «che l’amabilissimo Gesù ci benedica. Sia lodato Gesù Cristo». L’assemblea al termine della Messa si è sciolta al canto dell’Ave Maria.

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