Delitto Gilardi, è di un indagato il Dna sulla scena del crimine

Delitto Gilardi, è di un indagato il Dna sulla scena del crimine
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Il Dna presente sulla gomma da masticare trovata nel letto di Giuliano Gilardi nel giorno in cui fu ucciso a coltellate, il 27 dicembre 2011 a Saint-Christophe, appartiene a Salvatore Agostino, uno dei 4 indagati nel fascicolo per omicidio riaperto 10 anni dopo i fatti dalla Procura di Aosta.

È quanto emerge dalla perizia svolta dalla genetista incaricata dal Gip di Aosta nell'ambito dell'incidente probatorio e ora a disposizione delle parti in vista dell'udienza di giovedì 3 febbraio prossimo.

Salvatore Agostino, operaio edile pregiudicato 61enne, si è sempre dichiarato estraneo al delitto.

Il raffronto è stato condotto basandosi su una sequenza genetica estrapolata dal chewing gum all’epoca dei fatti. Gli altri 3 indagati per omicidio aggravato in concorso sono l'ex compagna di Giuliano Gilardi, Cinzia Guizzetti - già principale indiziata del delitto nell'inchiesta che era poi stata archiviata -, l'ex marito di quest'ultima, Armando Mammoliti, e Domenico Mammoliti - ex dipendente di Armando, ma non parente -, operaio edile già noto alle Forze dell’Ordine. Per loro le analisi del Dna svolte nelle settimane subito dopo l’omicidio avevano dato esito negativo e quindi non sono state oggetto nell’incidente probatorio.

Domenico Mammoliti è stato già coinvolto in varie vicende giudiziarie: dall’ operazione Hybris - per reati quali tentata estorsione, danneggiamento, rapina e tentato omicidio - al recente blitz antidroga Home Delivery, su un traffico di cocaina che veniva acquistata in Lombardia. Quello di Salvatore Agostino è un altro nome noto alle Forze dell’Ordine, dato che in passato era stato arrestato per delle rapine a Pont-Suaz di Charvensod e Fénis e condannato per la tentata estorsione a un imprenditore.

Nuovi elementi dopo

l’archiviazione del 2014

Dopo l’archiviazione del fascicolo, che risale al 2014, il caso è stato riaperto nell'aprile 2021. I carabinieri di Saint-Vincent hanno portato agli inquirenti nuovi elementi e il procuratore capo Paolo Fortuna ha affidato il fascicolo ai pm Luca Ceccanti e Manlio D’Ambrosi. Di qui la richiesta di incidente probatorio al Gip. Ora le indagini proseguono.

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