Super bollette, rincari insostenibili: protesta Confcommercio
Il caro energia, con gli aumenti in bolletta che sfiorano il 76 per cento, sta letteralmente mettendo in ginocchio il mondo valdostano delle imprese. A lanciare l'allarme è la Confcommercio Fipe della Valle d'Aosta, per voce del suo presidente, Graziano Dominidiato. Si tratta di «un conto salatissimo per le nostre imprese», afferma, che «potrebbe causare le chiusure forzate di molte attività della nostra categoria oltre ad un giustificato aumento dei prezzi da parte degli imprenditori a causa del conseguente rincaro delle materie prime, creando così un circolo vizioso ingestibile». Per questo, «non possiamo più temporeggiare - incalza Graziano Dominidiato - il settore necessita concretezza e soluzioni rapide al fine di evitare l'ennesima crisi delle categorie coinvolte ormai logore e stanche». E aggiunge: «Urgono misure strutturali e riforme della struttura della bolletta elettrica valutando al meglio gli oneri generali di sistema».
L'associazione cita anche lo studio condotto dalla Confcommercio nazionale in collaborazione con Nomisma Energia, secondo cui si ipotizza che per i 140mila bar italiani, la bolletta elettrica passerà in media da 4mila a 7mila euro e quella del gas da 5mila a 10mila euro. Nel mirino dei rincari anche i 200mila ristoranti italiani la cui spesa elettrica passerà da 7mila a 12mila euro, e quella del gas da 11mila ai 19mila euro. Si pronostica un aumento del 61 per cento in bolletta, da 49mila a 79mila euro, per i 30mila alberghi, solo in parte mitigato dalle offerte a prezzo fisso che qualcuno è riuscito ad ottenere sul mercato libero. Per un albergo tipo - con consumi di 260mila chilowattora/anno di elettricità e 18mila metri cubi di gas la spesa annua passa da 59mila ai 98mila euro.
Per gli oltre 200mila negozi alimentari, che usano molto l'elettricità per la refrigerazione degli alimenti, la bolletta elettrica passerà da 15mila a 24mila euro, mentre i costi del gas, usato per lo più per il riscaldamento dei locali, passeranno da 1.300 a 2.300 euro, con la spesa totale che salterà così da 16mila a 26mila euro. «Si tratta di aumenti insostenibili - ribadisce il Presidente della Confcommercio Fipe VdA -. Gli effetti andranno ad indebolire i conseguenti consumi ed incideranno sull'inflazione».