Settimana per l’unità cristiani condizionata dal Covid

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Sono 8 giorni, da martedì scorso, 18 gennaio, a martedì prossimo, 25, quelli della Settimana per l’unità cristiani, in cui in tutto il mondo si dedicano attività specifiche, di incontro e soprattutto di preghiera comune alle diverse confessioni. Il motto, riportato nel libretto che è stato curato dall’Ufficio nazionale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso, è tratto da un versetto del Vangelo di Matteo «Abbiamo visto apparire la sua stella in Oriente» ed è proposto anche per le «famiglie interconfessionali».

«In genere si riusciva ad organizzare un paio di momenti comuni durante la Settimana - spiega don Gabriel Bogatu, responsabile dell’ufficio ecumenismo e dialogo interreligioso della Diocesi - in una chiesa cattolica, o in quella valdese o nella ortodossa rumena. Con la pandemia abbiamo dovuto limitare molto e conservare la Messa in Cattedrale, che si è celebrata mercoledì scorso, 19 gennaio».

Durante l’omelia, monsignor Franco Lovignana ha sottolineato alcuni punti, invitando a lavorare sulle radici personali e comunitarie dell’unità. «Personalmente raccolgo 4 suggestioni che condivido con voi - ha precisato il Vescovo - Innanzitutto un rimprovero che spinge a conversione: guai ai pastori che fanno perire e disperdono il gregge del mio pascolo. Sono parole che raggiungono me, Vescovo, e ciascuno di voi fratelli e sorelle per le persone che il Signore ci ha affidato nella famiglia, nella comunità e nella società, nessuno escluso. Ascoltiamo poi una promessa che invita alla fiducia: “Radunerò io stesso il resto delle mie pecore, non dovranno più temere né sgomentarsi”. A volte possiamo restare perplessi, addirittura scandalizzati, di fronte ai pastori umani ai quali il Signore ci affida, ma non dobbiamo dimenticare che è Gesù risorto il Pastore grande delle nostre anime. Siamo poi richiamati al suo esempio che apre all’imitazione: Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù. Infine ci è rivolto un monito che stabilisce con chiarezza l’alterità cristiana: chi vuole diventare grande tra voi, sarà vostro servitore. Il cristiano non può lasciarsi dominare dalle passioni e dalle categorie del mondo: potere, prestigio, successo, denaro non sono i criteri del giudizio e dell’azione. Da qui nascono divisioni, guerre e ingiustizie. Il servizio e il dono di sé sono invece la guida del pensare e dell’agire».

Oggi, sabato 22 gennaio, i ragazzi di quinta elementare, che frequentano il catechismo dell’Anno della Parola, ricevono solennemente nell’Eucaristia delle 18 il libro dei Vangeli.

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