Green pass a scuola, presidi paragonati a nazisti: divampa la polemica «Agiremo in ogni sede opportuna per tutelare la nostra immagine»
Una lettera "riservata", indirizzata a 22 dirigenti scolastici valdostani, nella quale vengono definiti «Meri esecutori di ordini governativi gravemente lesivi dei diritti civili e della dignità professionale e umana», pronti «A sospendere i colleghi che esercitano il loro diritto a non vaccinarsi». A scriverla e farla recapitare, venerdì 14 gennaio scorso, nelle poste elettroniche dei presidi delle scuole della regione, è stata EducaliberaVda, il comitato nato dopo l'entrata in vigore dell'obbligo del Green pass nella scuola, che raccoglie quasi 400 aderenti, tra docenti, personale Ata ed educatori.
I toni della missiva sono accesi. «Quando tutta questa situazione finirà e verrà chiesto ai vari attori di rendere conto delle azioni e delle responsabilità decisionali ed esecutive, - scrive EducaliberaVda - ci si potrà avvalere della retorica frase “Eseguivo degli ordini” già utilizzata durante il processo di Norimberga e immortalata successivamente dalla filosofa Hannah Arendt ne “La banalità del male”». Il comitato conclude invitando i presidi a «Manifestare il vostro dissenso ai vostri superiori nel perpetrare questa follia senza più evidenze scientifiche né sociali», magari «Con atti eclatanti di disubbidienza civile che possono riportare la vostra figura a essere guida e riferimento di un'Italia democratica, nonché di una Regione a statuto speciale come la nostra».
I dirigenti hanno denunciato il fatto all'assessore regionale all'Istruzione Luciano Caveri e alla sovrintendente agli Studi Marina Fey, in una lettera. «E' inaccettabile essere paragonati ai nazisti a processo a Norimberga - scrivono - sia per storia personale di molti di noi sia per la professionalità che riteniamo di avere dimostrato in questi anni complicati. A Norimberga hanno processato i nazisti. Paragonare le istituzioni della Regione autonoma Valle d'Aosta, di cui facciamo parte, Medaglia d'Oro al Valor Militare per il suo contributo alla guerra partigiana, al nazismo è dimostrazione assoluta di negazione della storia, un distorcimento della più agghiacciante malvagità del Novecento, oltreché della scienza, della quale è dimostrata ignoranza, cosa di incredibile gravità da parte di un'associazione che si picca di rappresentare quattrocento componenti della comunità educante». E proseguono: «Non vogliamo certo essere chiamati “eroi”, ma sottolineare la nostra funzione e il nostro lavoro, sabati-domeniche-ferie comprese, soprattutto in questo periodo di pandemia in cui viene chiesto di gestire le classi in caso di positività in qualsiasi momento, per garantire il diritto allo studio degli alunni, anche a scapito di una normale qualità di vita di cui sono testimoni centinaia di utenti che hanno ricevuto riscontro alle loro richieste a ogni ora di ogni giorno». Per questo, concludono, «Agiremo in ogni sede opportuna per tutelare la nostra immagine e la nostra professionalità respingendo al mittente inviti alla disobbedienza, minacce e paragoni assurdi».
Solidarietà ai dirigenti scolastici è stata manifestata dall’assessore regionale all’Istruzione Luciano Caveri e dai sindacati di categoria Cgil e Cisl.