La chiusura dell’ex Ipr a Saint-Vincent è un caso politico Tra le ipotesi la creazione di un Liceo a indirizzo sportivo
Continua la discussione - e si allarga anche alla vicina Châtillon - sullo spostamento, formalizzato nello scorso dicembre da una deliberazione di Giunta regionale, a partire dal prossimo anno scolastico 2022/2023, del corso di Turismo dalla sede dell’ex Ipr che si trova all’Auditorium di Saint-Vincent a quella principale di Verrès, decisione che anticipa la completa chiusura della scuola che avverrà dal 1° settembre 2026. La decisione ha suscitato parecchi malumori nelle fila della minoranza della cittadina termale e ha coinvolto anche l’opposizione consiliare di Châtillon. A questo proposito, nei giorni scorsi i gruppi ‘’Saint-Vincent Insieme per Cambiare’’, ‘’Iiriti-Jacquemet per Saint-Vincent’’ e ‘’Uniti per Chatillon-Serietà, Passione, Rinnovamento’’, si sono incontrati e hanno diramato un comunicato congiunto per dar voce, secondo i firmatari, «ai bisogni del secondo polo urbano della regione e dare, su un argomento che tocca da vicino tutti i cittadini, un’immagine di unità che travalica i campanilismi e gli schieramenti politici». «Non capiamo - si legge nella nota scritta dai 3 gruppi consiliari - quale sia la ratio che vede chiudere le scuole, non valorizzare le strutture, di proprietà pubblica, presenti, per dar loro una destinazione sanitario-assistenziale e, non ultimo, perché non si parla più di una riconversione delle strutture industriali, come la ex-Tecdis. Da troppi anni questo territorio viene depauperato, è il momento di dire basta. Per questo motivo abbiamo chiesto, un incontro urgente con la Giunta regionale per portare la voce di circa 12mila cittadini che hanno bisogno di servizi, scuole e posti di lavoro».
«Una chiusura dispiace a tutti, è evidente, e ora vogliamo capire quali prospettive si aprono da adesso in avanti. - replica il sindaco di Saint Vincent Francesco Favre - Per questo abbiamo già chiesto all’assessore regionale all’Istruzione Luciano Caveri un incontro programmato per la settimana prossima, presumibilmente giovedì, al quale abbiamo invitato anche i gruppi di minoranza. Nel corso della riunione ci verrà illustrato dal punto di vista tecnico come la Regione intenda procedere e da lì potranno partire i vari ragionamenti successivi. Sinceramente non capisco l’opportunità da parte delle nostre minoranze di muoversi in maniera indipendente e di coinvolgere l’opposizione di Châtillon».
«Prendiamo atto delle decisioni prese in sede regionale, ma crediamo ci siano ancora margini ancora per le nostre località, senza andare in contrapposizione con i grossi poli scolastici di Aosta e Verrès. - aggiunge il sindaco di Châtillon Camillo Dujany - Quello che sta succedendo a Saint-Vincent è un problema che riguarda tutto il territorio dell’Unité».
Sul tema si è discusso anche in Consiglio Valle giovedì scorso, 13 gennaio. Il gruppo Lega Vallée d'Aoste, per voce del consigliere Simone Perron, ha chiesto informazioni sul mantenimento delle sedi scolastiche al di fuori dei poli di Aosta e Verrès e su come si intenda utilizzare l'edificio di via Monsignor Alliod di Saint-Vincent. «Non si tratta di un'imposizione della politica sulle istituzioni scolastiche ma le scelte fatte sono frutto di condivisione. - ha specificato l'assessore all'Istruzione Luciano Caveri - Gli scorsi mesi siamo stati contattati dagli organi collegiali dell'Istituzione di Verrès da cui dipende la scuola di Saint-Vincent che negli ultimi anni fatica sempre di più a raggiungere il numero minimo di studenti. Il ragionamento che ci è stato proposto è quello di trasferire l'indirizzo da Saint-Vincent a Verrès anche per accrescere il bacino di utenza che potrebbe essere interessato dal percorso di studi degli alunni delle vallate della Bassa Valle. Tenuto conto del progressivo calo demografico, l'Amministrazione ha accolto favorevolmente la richiesta di trasferimento al polo di Verrès che deve essere consolidato per evitare la concentrazione dei percorsi ad Aosta e soprattutto per evitare la fuga degli studenti verso Ivrea».
«Per quanto riguarda l'utilizzo degli immobili, la situazione di Saint-Vincent è complicata rispetto al calo demografico e negli anni a venire si porranno interrogativi sull'utilizzo delle scuole. - ha aggiunto Luciano Caveri - Gli spazi potrebbero essere destinati all'Università della Valle d'Aosta che è in attesa della realizzazione del campus o per valorizzare la formazione professionalizzante. La presenza di Cva in questa zona potrebbe essere significativa per la nascita di appositi percorsi nel settore elettrico».
Nel corso della stessa seduta il Consiglio Valle ha anche approvato all'unanimità una risoluzione, depositata in Aula dai gruppi Lega VdA, Pour l'Autonomie e Mauro Baccega, emendata su proposta dell'Assessore all'Istruzione, per la possibile creazione di un Liceo scientifico a indirizzo sportivo nella sede di via Monsignor Alliod a Saint-Vincent, anche valutando una sinergia con il Gervasone di Châtillon. «Il nostro territorio vanta il più alto numero, in percentuale, di praticanti, strutture ed associazioni sportive d'Italia rendendoci una regione "sportiva a 360 gradi". - ha detto il consigliere Simone Perron - La Valle d'Aosta è l'unica regione a non avere un liceo scientifico ad indirizzo sportivo. Riteniamo importante la creazione di un istituto di questo tipo nella sede di via Monsignor Alliod di Saint-Vincent, polo studentesco per giovani sportivi e futuri professionisti dello sport». Il capogruppo di Pour l’Autonomie, Marco Carrel, ha aggiunto: «Presentando questa risoluzione vogliamo dare una prospettiva a un territorio che, nel tempo, ha perso numerosi istituti scolastici». «Il dossier è da approfondire anche con la scuola di Verrès che ospita il liceo scientifico e si dovrà fare una riflessione complessiva» ha detto l'assessore Luciano Caveri. Il vicepresidente della quinta commissione, Claudio Restano, ha sottolineato: «La risoluzione tende a fornire una risposta alla situazione contingente che vivono Saint-Vincent e i Comuni limitrofi con lo spostamento della scuola a Verrès. Il decreto che istituisce i licei sportivi non prevede lo svolgimento di attività sportiva e agonistica. Per quanto attiene l'offerta formativa, guardando anche ad altre realtà in cui questi percorsi di studio sono inseriti a livello universitario, propongo ai colleghi di valutare l'inserimento di un percorso formativo presso la nostra università che sia "superiore o diverso" alle scienze motorie, così come avviene in Spagna o in Inghilterra».
Dal canto suo il sindaco di Saint-Vincent Francesco Favre dichiara: «Restiamo convinti che la nostra cittadina possa accogliere una struttura scolastica attrattiva per allievi valdostani e anche extra-regionali. L’ipotesi contenuta nella risoluzione è da approfondire. Lo faremo in tutte le sedi competenti, mantenendo tuttavia lo sguardo aperto ad altre possibili soluzioni».