Batailles de reines, si elegge il nuovo direttivo Roberto Bonin per il bis sfida le fronde interne

Batailles de reines, si elegge il nuovo direttivo Roberto Bonin per il bis sfida le fronde interne
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Il mondo dei combats va al voto oggi, sabato 15 gennaio. E’ convocata per le 9, nella sede dell’Assessorato dell’Agricoltura a Saint-Christophe, l’assemblea generale dell’associazione Amis des Batailles de Reines chiamata a rinnovare il consiglio direttivo per il prossimo quadriennio. Vi partecipano i 70 delegati nominati nei giorni scorsi dai 35 comitati zonali, non senza colpi di scena. La sorpresa più grande è arrivata dal comitato di Doues-Ollomont dove, insieme al confermato Nicolas Abram è stato scelto come rappresentate locale Fabio Lombardo, membro uscente del direttivo che era stato “sgambettato” nel suo comitato di riferimento - quello di Saint-Christophe - dove gli erano stati preferiti Franco Raisin e Corrado Chabloz.

Salvo improbabili sorprese dell’ultimo minuto, si presenta una sola lista, con i candidati presidente e vicepresidente già definiti: gli uscenti Roberto Bonin e Edy Cunéaz. Per il resto - considerato che del direttivo in carica avevano già deciso di non ripresentarsi Stani Peano, Michel Fragno ed Eraldo Coronel - hanno dato la propria disponibilità a fare parte della prossima Giunta sia allevatori considerati vicini al presidente Roberto Bonin che alcuni “critici” rispetto all’attuale gestione: oltre ai componenti del direttivo uscente Dietrich Millesi (del comitato di Pont-Saint-Martin), Davide Ramires (Quart), Ives Marquis (Nus) e Fabio Lombardo (Ollomont), si sono proposti anche Luigino Collé (Gressoney), Elio Montrosset (Jovençan), Edy Viérin (Charvensod), Gilberto Marcoz (Brissogne), Claudio Bich (Etroubles), Federico Squinabol (Pollein) e Simon Charbonnier (Aosta). Ogni elettore può esprimere fino a 7 preferenze. La scommessa della corrente che auspica un rinnovamento è di creare un blocco all’interno del direttivo abbastanza forte e numeroso da condizionarne in seguito l’attività.

La vigilia è stata animata da manovre e qualche veleno. Nei giorni scorsi ha in particolare tenuto banco il rocambolesco rientro in corsa di Fabio Lombardo, escluso dal “suo” comitato di Saint-Christophe ma tornato in gioco come delegato di Ollomont. Secondo i ben informati, simili “manovre di salvataggio” erano già pronte a scattare pure per altri componenti del direttivo uscente, presidente compreso, qualora non fossero stati confermati dai loro rispettivi direttivi. «Chi chiacchiera da dietro le quinte senza metterci la faccia non va lontano. - replica il presidente uscente Roberto Bonin - Non è stato messo in atto nessuno stratagemma. Fabio Lombardo ha presentato le proprie dimissioni scritte dal comitato di Saint-Christophe a causa di divergenze interne e quello di Ollomont lo ha accolto tra le proprie fila e lo ha votato per essere rappresentante all’assemblea. Ne prendiamo atto. Rispettiamo le scelte dei comitati locali sulle quali non abbiamo messo becco».

Roberto Bonin ha rivendicato i risultati degli ultimi 4 anni, che non sono stati semplici: «Dal punto di vista economico, abbiamo risanato la precaria situazione che avevamo ereditato e, nel rispetto di un rigoroso protocollo, siamo riusciti ad organizzare l’evento di ottobre 2020 che è stato fondamentale per poter tornare a disputare il concours nel 2021. Abbiamo portato a casa dei risultati, questo non si può negare». Il Presidente non chiude però la porta alle novità, anzi. «Chi si mette a disposizione come delegato o come facente parte del direttivo sa che ci sarà da lavorare e da confrontarsi. - anticipa Roberto Bonin - Ci sono situazioni da riprendere in mano: il discorso del calendario, quello economico-finanziario, il regolamento... sono tutte cose che verranno riportate in Giunta e discusse con il nuovo direttivo. Nessuno ha la verità in tasca e ogni direttivo deve portare idee nuove, valutarle, vedere se sono attuabili e fare sintesi. Il confronto deve essere giusto e onesto e soprattutto propositivo per il mondo delle batailles».

Se si fosse concretizzata l’ipotesi di una seconda lista contro quella del Presidente uscente, tra i papabili a guidarla si era fatto il nome dello speaker delle batailles Federico Squinabol di Pollein, che è comunque candidato a far parte del nuovo direttivo. «Non mi piace parlare di “contro” o “a favore”. - chiarisce Federico Squinabol - Io mi sono candidato con l’intento di portare un mio contributo: sono giovane, ho 27 anni, e mi sono laureato in Veterinaria a Torino nello scorso mese di aprile. Ho ricoperto i ruoli di speaker e di rabatteur e ora voglio impegnarmi un po’ di più per il nostro mondo».

Un’ultima incognita riguarda infine il numero dei votanti: vi sono infatti diversi delegati che si sa già per certo che non possono partecipare all’assemblea perché bloccati dalla quarantena per il Covid: numeri che potrebbero anche rivelarsi decisivi per spostare alcuni equilibri.

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