Courmayeur tra le tre destinazioni italiane da visitare nel 2022 secondo l’autorevole quotidiano statunitense New York Times
Il New York Times, celebre quotidiano statunitense, ha recentemente pubblicato l’elenco annuale delle destinazioni da visitare nel 2022, 52 luoghi in cui i viaggiatori possono essere parte integrante della soluzione alle problematiche legate al turismo eccessivo e al cambiamento climatico. Nella lista, denominata «52 places for a changed world» - «52 luoghi per un mondo cambiato», spiccano ben 3 località italiane: Chioggia, Napoli e Courmayeur. Ancora oggi i viaggi sono soggetti a continue restrizioni, incertezze e difficoltà e alcuni paesi, come la Cina, sono addirittura chiusi alla maggior parte dei visitatori: l’arresto forzato ha sicuramente contribuito ad allentare il “sovraturismo” che rischierà purtroppo di riaffermarsi al termine dei blocchi imposti. Al di là della pandemia, è in corso un profondo cambiamento nella comprensione mondiale del cambiamento climatico, della rapidità e del grado dei suoi effetti - come gli incendi, le inondazioni, le violente tempeste o l’aumento dei livelli e delle temperature dell'acqua - a dimostrazione di quanto sia fragile il nostro pianeta: lo scorso autunno, al vertice di Glasgow sul clima, l'Industria dei viaggi - responsabile tra l'8 e l'11 per cento delle emissioni totali di gas serra secondo il World Travel & Tourism Council - ha preso il suo primo impegno per ridurre della metà le emissioni di carbonio entro il 2030 e raggiungere lo “zero netto” entro il 2050. L’elenco del New York Times ha proprio come obiettivo quello di evidenziare i luoghi dove la ricerca di possibili soluzioni e comportamenti per affrontare gli eccessi turistici e l’inesorabile e repentino mutamento climatico sta già concretamente avvenendo e dove i visitatori possono rendersi utili a tal fine, avvalendosi dei suggerimenti per organizzare un viaggio più mirato e appagante. La logica della scelta delle 52 destinazioni è quindi il turismo sostenibile in cui tutti possono fare la differenza: Chioggia, una «Venezia in miniatura», viene proposta come una deliziosa alternativa per coloro alla ricerca di mete meno frequentate, contribuendo ad allentare la pressione sulla Serenissima come una sorta di valvola di sfogo. Il futuro di Napoli, già nota per essere uno dei luoghi da vedere assolutamente prima di morire, è minacciato dal rischio di trovarsi 55 giorni di caldo estremo entro il 2049 che, secondo un recente studio condotto dal Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici, potrebbero quasi raddoppiare entro il 2081. Per quanto riguarda Courmayeur, infine, vengono elogiati gli sforzi fatti dagli amministratori locali per conservare il fragile ecosistema dei ghiacciai e salvaguardare l’ambiente in armonia con i flussi turistici. Il New York Times riporta la seguente descrizione della località valdostana: «Questa affascinante cittadina ai piedi del Monte Bianco, in una regione storicamente francofona d'Italia, ha da tempo fatto uno sforzo peri trovare un equilibrio tra turismo e conservazione. Decenni prima che il turismo eccessivo diventasse allarmante, Courmayeur iniziò a limitare in estate l'accesso alle sue due alte vallate, la Val Veny e la Val Ferret, con un numero fisso di automobili private e una quota separata per chi prenotava in uno dei ristoranti, noti per la loro polenta concia, polenta cremosa con fontina. Spesso alle vetture è del tutto vietato l’accesso e in inverno entrambe le vallate diventano piste da sci. La funivia che porta i visitatori al Monte Bianco, un'esperienza mozzafiato, utilizza energia da fonti rinnovabili. Ma ci vuole più di un villaggio per fermare il riscaldamento globale che minaccia il Monte Bianco e i suoi numerosi ghiacciai. Uno di loro, il Planpincieux, è stato dichiarato in pericolo di crollo. Le autorità stanno monitorando da vicino la situazione, perciò i visitatori devono seguire gli avvisi per evitare alcuni percorsi - o l'intera area - quando il rischio è ritenuto troppo alto».
Orgoglio e soddisfazione nelle parole del sindaco Roberto Rota: «Siamo felici che Courmayeur sia stata indicata tra le località da visitare dal News York Times, perché, oltre che promuovere la nostra cittadina, tale indicazione motiva e valorizza gli sforzi fatti in questi mesi e anni dall’Amministrazione comunale sul fronte delle scelte e degli investimenti sulla sicurezza del territorio e delle attuali politiche che stiamo perseguendo per un turismo ecosostenibile.
Ne sono un esempio le misure per la riduzione del traffico nelle valli Veny e Ferret, il positivo lavoro sul monitoraggio e studio dei ghiacciai e impostazione della relativa comunicazione tra Comune, Regione e Fondazione Montagna Sicura, oltre agli strumenti di informazione del Comune, già attivi e tempestivi per i residenti e i turisti: siti internet, social, App Jarvis, Servizio WhatsApp. Abbiamo un territorio bellissimo e delicatissimo, influenzato dai cambiamenti climatici, con i quali stiamo imparando a convivere, e che ci impongono scelte sempre più importanti per una frequentazione rispettosa e attenta della montagna».
E’ quindi la località valdostana a rappresentare il nord-ovest italiano, «distinguendosi per una politica che sempre di più va verso il green - si legge in una nota del Comune - e verso scelte ecologiche difficili da attuare, ma sempre più necessarie, come la chiusura parziale delle valli laterali Val Veny e Val Ferret, che da anni vedono la messa in atto di un traffico regolarizzato per pochi mezzi autorizzati».
A questa politica, che vede come protagoniste due aree turistiche e ambientali fondamentali per Courmayeur Mont Blanc, si aggiunge la decisione di ridurre il rilascio di permessi edilizi, e di incentivare il restauro di stabili pre esistenti o la costruzione su precedenti insediamenti, «decisione che va nella direzione di allentare la densità abitativa in una zona da tutelare prima di tutto».
Fiore all’occhiello della cittadina anche Skyway Monte Bianco, funivia il cui bilancio di sostenibilità rispetta il quadro dei Sustainable Development Goal indicato dalle Nazioni Unite all’interna dell’agenda per lo Sviluppo Sostenibile 2030. Entro il 2022 Skyway Monte Bianco prevede un aumento dell’8 per cento della raccolta differenziata e del 5 per cento delle forniture “green”, e parallelamente una diminuzione del 6 per cento del volume dei rifiuti prodotti, del 15 per cento dei consumi energetici, del 5 per cento del consumo d’acqua e dell’8 per cento delle emissioni dirette del gas serra.