Sci, la stagione parte con il botto Incassi per quasi trenta milioni
Tanta voglia di vivere una vacanza in montagna, lontani dalle preoccupazioni legate alla pandemia, e di tornare a sciare, pur tra le incertezze delle quarantene e con le regole stringenti dettate dal Covid. Ecco cosa potrebbe aver dato slancio all’avvio della stagione sciistica. Le società degli impianti a fune hanno incassato fino a venerdì 7 gennaio scorso ben 29,3 milioni di euro, quanto avevano introitato nella stagione 2018-19, che era stata boom per lo sci da discesa. Un risultato soddisfacente per i gestori dei comprensori, considerando l’assenza di neve anche per le temperature elevate, il Covid che ha limitato la mobilità delle persone e la quasi totale assenza degli stranieri. Per Breuil-Cervinia i risultati sono addirittura migliori della stagione 2018-19: più 5 per cento gli incassi e più 4 per cento le presenze.
E’ discretamente soddisfatto Giorgio Munari amministratore delegato della Monterosa Ski (Ayas, Gressoney, Alagna), che ha registrato, rispetto al 2019-20, «una riduzione dei primi ingressi del 6,7 per cento, e un aumento del fatturato del 9 per cento sul comprensorio grande, per via dell’aumento dei prezzi degli skipass. Le piccole stazioni - Antagnod, Estoul, Weissmatten e Champorcher - hanno invece perso dal 25 al 30 per cento. Complessivamente, si è registrato un più 2,5 per cento. Qualche giorno di vento e di brutto tempo non hanno consentito di migliorare ulteriormente le performance. Da gennaio in poi la preoccupazione, per noi come per gli albergatori, è per il minore numero di stranieri rispetto agli anni pre-Covid».
Soddisfatto è anche Davide Vuillermoz, presidente e amministratore delegato della Pila (gestisce i comprensori di Pila, di Cogne e di Crevacol), che ritiene che le vacanze siano state in linea con il 2018/19. «Per ora i numeri hanno tenuto. - dichiara - Da una prima analisi emerge il calo degli sciatori giornalieri, che in questo periodo, per via delle quarantene, ci sono mancati e che, per il nostro comprensorio, che è il più comodo e accessibile anche da Aosta, costituiscono una quota importante. Le presenze negli hotel sono state buone, pertanto gli ospiti plurigiornalieri si sono avvicinati alle medie degli anni precedenti. L’innevamento non è stato ottimale, solo adesso inizia a migliorare, tanto che apriamo da oggi una delle due seggiovie rimaste chiuse durante le vacanze, in quanto prive di impianti per l’innevamento artificiale. Eccetto la seggiovia Grimondet, che rimarrà ancora chiusa, tutto il comprensorio ora è aperto. Anche i servizi accessori sono stati garantiti: nello snow park freestile è stata aperta da subito la linea principianti, mentre l’area salti era chiusa ed è fruibile solo da adesso. Il fun park per i bambini era operativo. Non so come proseguirà la stagione, il passaggio in arancione comporterà il contingentamento degli accessi agli impianti. E’ un continuo adattarsi alla situazione pandemica».
Vacanze andate bene anche a La Thuile, dove il bilancio è positivo secondo il presidente delle Funivie Piccolo San Bernardo Killy Martinet, nonostante l’incertezza portata dalle quarantene e il tempo non clemente, perfino con qualche pioggia. «Abbiamo riscontrato meno gente rispetto agli anni pre-Covid: nel periodo natalizio 2021-22 abbiamo avuto mediamente circa 6mila persone al giorno rispetto alle 7.500 del periodo antecedente al Covid. La punta massima è stata di 8.300 persone quest’anno, contro le 10.800 del 2019-20. Ha sicuramente influito il calo degli stranieri. Abbiamo adesso qualche francese. Gennaio è sempre un mese di calo fisiologico, in cui solo i fine settimana hanno un po’ di movimento legato alle seconde case e agli sci club. Si sente la mancanza dei grandi gruppi di inglesi, danesi e svedesi portati dai tour operator. Vedremo se a febbraio avremo le settimane bianche dei francesi».
Infine Bruno Rollandoz, presidente della cooperativa Rhêmes Impianti evidenzia «Un incremento del 5 per cento rispetto alle vacanze di Natale del 2018/19».
Questa prima fotografia della stagione tuttavia, secondo l’assessore regionale allo Sviluppo economico - con delega agli impianti a fune - Luigi Bertschy, non può far riposare sugli allori perché «Dobbiamo lavorare con lo stesso spirito che ci ha portato a costruire una buona e solida legge di aiuti la scorsa estate». Oltre a seguire la partita dei ristori a livello nazionale, dall’Assessore arriva l’impegno ad aprire un tavolo di lavoro con le associazioni di categoria «per avere i dati e seguire l’evoluzione di questo periodo dopo le festività».