Nel progetto definitivo aumentano i chilometri della rete di piste ciclabili
Il progetto definitivo di “Aosta in bicicletta” è stato presentato martedì scorso, 29 dicembre, alla Seconda Commissione Politiche del territorio e Opere pubbliche del Comune. In tale occasione, però, sono emerse diverse osservazioni ed evidenziate delle limitazioni che dovranno essere superate con alcune modifiche. «“Aosta in bicicletta” è un progetto nato molti anni fa. - commenta l’assessore all’Ambiente, alla Pianificazione territoriale e alla Mobilità Loris Sartore - Il suo sviluppo e l'iter sono stati abbastanza complessi ed ora, nell’elaborato definitivo, vediamo per la prima volta una infrastruttura ciclabile che coinvolge l'intera città». Il confronto con “VéloDoire”, che costeggia la Dora, si propone più volte nel corso della riunione, così come l'osservazione che esistono già alcuni tratti di pista ciclabile «Tuttavia i progetti non sono paragonabili. - precisa l'assessore Loris Sartore, supportato dagli interventi del dirigente Andrea Florio e degli architetti Paolo Castelnovi e Sergio Bongiovanni - Parliamo di una infrastruttura, un progetto dedicato non tanto allo svago, al tempo libero, ma a chi deve spostarsi in città per lavoro o studio. Vuole essere una alternativa al trasporto pubblico, come vediamo nell’esempio di molte città dell’Emilia Romagna. Ci confrontiamo però con una rete viaria che non prevedeva l’uso della bicicletta come alternativa all'automobile. Le nostre città sono cresciute più a misura di automobile che di ciclista o di pedone, comunque sono già state pensate soluzioni ai passaggi troppo stretti o ad altre limitazioni». Il progetto è stato redatto dal raggruppamento temporaneo di professionisti costituito da Studio di architettura Castelnovi, architetto Andrea Marchisio, Architetturatre, Faber Ingegneria, Area progetti, ingegnere Giulia Armand e geologo Roby Vuillermoz che ha vinto la gara per 281mila euro. Un progetto che rientra nel Fondo europeo di sviluppo regionale-Fesr, per cui deve rispettare anche i requisiti e i tempi del bando. I lavori sono previsti in 3 lotti. Il primo completerà la direttrice ciclabile sud, mettendo in collegamento l'area sportiva di regione Tzamberlet ad ovest e la pista ciclabile turistica dell’envers fino a raggiungere il Quartiere Dora costeggiando lo stabilimento della Cogne Acciai Speciali. Nel secondo lotto, una pista attraverserà la città da ovest a est, cioè da via Piccolo San Bernardo lungo corso Battaglione Aosta e nella Zona a traffico limitato fino a via Linty e all'ingresso est dell'Arco di Augusto, proseguendo verso la Consolata e il parco Saumont. Il terzo lotto perfezionerà il collegamento con il Quartiere Dora. «Aosta ha una dimensione tale per cui con la bicicletta in pochi minuti si percorre l'asse più lungo est-ovest - osserva l’assessore Loris Sartore - ma i cittadini sono poco propensi ad utilizzare questo mezzo che ha molti vantaggi economici, ambientali e per la salute. Dovremo pubblicizzare subito dove e quando apriranno i cantieri, a cosa serviranno, e realizzare delle azioni di formazione, soprattutto per le scuole, e di sensibilizzazione della popolazione per promuovere l'uso della bicicletta. Le opere accessorie, o complementari, saranno importanti perché dobbiamo fare in modo che il proprietario possa parcheggiare la sua bicicletta, lasciarla in sicurezza, oppure arrivare con l’automobile fino ad un certo punto e poi prendere la bicicletta, eventualmente usufruendo del bike sharing, il noleggio gratuito di biciclette pubbliche».
L’ingegner Andrea Florio, dirigente dell'area tecnica del Comune, evidenzia che «Si dovranno risolvere alcune problematicità, ad esempio le barriere architettoniche nei sottopassi della stazione ferroviaria e in via Roma, dove sono previste rampe su cui le biciclette potranno passare. È contemplata anche la messa in sicurezza delle rotonde, soprattutto in via Primo Maggio. Chiederemo quindi una rimodulazione del progetto Fesr: il Coronavirus ha cambiato in parte l'approccio dei cittadini alla mobilità, sono state introdotte misure di finanziamento ingenti per l'acquisto di biciclette elettriche e quindi ora molti hanno mezzi di un certo valore economico. Dobbiamo permettere loro di usarle riducendo il rischio di furti. Ci potranno essere rastrelliere videosorvegliate, oppure bike box, ad esempio nei parcheggi Parini o De La Ville, dove si potrà lasciare l'auto e utilizzare la bicicletta per circolare in città».
I commissari Antonio Crea, Sergio Togni e Roberta Balbis vorrebbero un disegno più organico delle ciclabili «Come linee della metropolitana», una cura maggiore del collegamento con la collina, in particolare verso Porossan, e una segnaletica meno impattante. Il progetto definitivo prevede infatti che la nuova infrastruttura ciclabile sia segnalata dalla presenza di alberi o dall'ingresso in una “Zona 30”, dove il limite di velocità è di 30 chilometri orari. È invece stato deciso che la ciclabile girerà attorno alle mura del centro storico, senza entrarvi, mentre per il Quartiere Cogne la riorganizzazione degli isolati è rimandata dall’Amministrazione comunale a un progetto specifico. Inoltre il Quartiere Dora avrà bisogno di interventi in più per opere di collegamento con il resto della città, da cui per ora risulta separato. Verranno preservate le aree verdi, anzi sarà aggiunta una cinquantina di alberi, e la definizione della pista seguirà le caratteristiche della rete viaria esistente, evitando gli attraversamenti in zone trafficate. «Dovranno sentirsi sicuri - aggiunge l’assessore Loris Sartore - sia i genitori nel lasciare i figli andare in bicicletta a scuola sia gli anziani che pedalano lentamente».
Resta il problema di via Parigi, dove la pista ciclabile risulta stretta rispetto agli standard, mentre viene aggiunta la tratta fra via Festaz e via Torino. In quest'ottica, un punto di scambio sarà in piazza Plouves: alcuni parcheggi verranno sacrificati, ma i restanti saranno ridisegnati perché ora sono di dimensioni ridotte. Le modifiche sono molte però, sfruttando il più possibile l'esistente, l'aumento di spesa non supererà il 10 per cento, aggiungendo anche un tratto in via Elter, dove non era previsto. Per ovviare a problematiche di viabilità e meglio inserire l'iniziativa “Aosta in bicicletta” nel tessuto sociale cittadino, l'assessore Sartore sta anche lavorando per l'adesione del capoluogo valdostano al progetto “Boudza-Te” di Daniele Vallet, che promuove la bicicletta come principale mezzo di trasporto nelle aree urbane. In definitiva, secondo quanto riferito dall’architetto Paolo Castelnovi «Dal progetto preliminare a quello definitivo siamo riusciti a ottenere un aumento del 40 per cento delle tratte disponibili, passando dai 9 chilometri previsti a quasi 15».