Slitta la Fiera di Sant’Orso La Valle d’Aosta torna gialla
I contagi dilagano, la Valle d’Aosta torna in zona gialla e la Fiera di Sant’Orso ad Aosta non si farà il 30 e 31 gennaio gennaio. L’ipotesi al vaglio della Regione è quella di posticipare la Millenaria nel periodo compreso tra metà marzo e metà aprile. A sancire l’ufficialità dell’eventuale annullamento dovrà essere una delibera di Giunta, ma intanto l’Assessorato dello Sviluppo economico ha inviato una lettera a tutti gli artigiani iscritti alla Foire nella quale si legge che «Alla luce dei più recenti sviluppi della pandemia di Covid-19 in corso, con l’aumento dei contagi, da un confronto con i vari soggetti coinvolti nell’organizzazione della manifestazione, in particolare le autorità sanitarie e la protezione civile, è emerso che, ad oggi, non ci sono le condizioni sanitarie e di sicurezza per svolgere la 1022esima Fiera di Sant’Orso in presenza degli artigiani e dei visitatori, nei consueti giorni del 30 e 31 gennaio».
Parallelamente, però la Regione - come è accaudto per la Fiera di Donnas (vedi servizio a pagina 35) - sta al contempo sondando il terreno per spostare la Millenaria in un altro periodo dell’anno.
La lettera, infatti, precisa che «L’annullamento, per il secondo anno consecutivo, della Fiera di Sant’Orso comporterebbe un grave danno non solo al settore dell’artigianato valdostano di tradizione ma in generale al sistema economico e produttivo della Valle d’Aosta. Pertanto, prima di assumere una decisione in tal senso si sta valutando l’ipotesi, in via del tutto eccezionale, vista l’emergenza sanitaria, di posticipare la manifestazione nel periodo compreso tra metà marzo e metà aprile 2022».
Da qui l’invito agli artigiani «Al fine di prendere una decisione definitiva» a far pervenire in Regione «Entro martedì 11 gennaio» la propria opinione, precisando l’eventuale conferma della presenza «Anche nel caso di rinvio della manifestazione».
Nella serata di ieri, venerdì 7 gennaio, avevano riposto oltre 200 espositori la stragrande maggioranza dei quali è favorevole al rinvio della manifestazione a fronte di una esigua minoranza che propende per l’annullamento.
d’Aosta torna in zona gialla
«Nelle ultime settimane - dichiara il presidente della Regione Erik Lavevaz - anche in Valle d’Aosta i dati epidemiologici hanno avuto un incremento rapidissimo: l’impatto sull’ospedale è di nuovo importante, e i numeri ci hanno portato verso questo cambio di classificazione che era atteso ma che sostanzialmente non cambia molto le regole in vigore per tutti i cittadini valdostani. È fondamentale che in questo momento tutti rispettino le misure anticontagio affinché l’intera comunità possa beneficiare dell’attenzione del singolo. I dati ospedalieri ci confermano come la grande maggioranza dei casi, che richiedono un intervento sanitario, riguardano persone non vaccinate. Occorre quindi continuare lo sforzo collettivo, andando verso un’immunizzazione che argina chiaramente i decorsi più gravi del contagio».
L’aggravarsi della situazione pandemica è testimoniata anche dai cartelli affissi sulle serrande di diversi locali del centro storico di Aosta che avvertono la clientela della sospensione dell’attività a causa del personale in quarantena. I numeri descrivono la situazione meglio di ogni parola. L’incidenza dei contagi è di 2.255,9 casi ogni 100mila abitanti, il tasso di occupazione di posti letto in area medica del 42,4 per cento e in terapia intensiva del 15,2 per cento (per la zona arancione è del 20 per cento). Nel bollettino diffuso ieri dalla Regione, restano stabili i ricoveri: 42 nei reparti covid e 5 in terapia intensiva. I positivi attuali salgono, invece, a 4.271. Il passaggio alla zona gialla, di fatto, in realtà non cambia nulla, per via del “decreto festività” approvato mercoledì 29 dicembre scorso ed in vigore da lunedì 10 gennaio. Infatti con le nuove regole nazionali, come l'obbligo di mascherina all'aperto, non ci sono più differenze tra la zona bianca e la gialla. Quella arancione invece ha ancora più restrizioni rispetto alle altre 2, e riguardano soprattutto l'obbligo di Super Green Pass. Per esempio in zona arancione si sale solo con il Super Green Pass sugli impianti di risalita. Così il certificato rafforzato diventa necessario per ottenere lo skipass.
anti-Covid del Governo
nelle farmacie comunali
Si ricorda che il portale, raggiungibile attraverso i siti web www.apsaosta.it e www.farmaciecomunaliaosta.it, consente la prenotazione di massimo 40 tamponi al giorno, a frazioni di 10 minuti l’uno dall’altro.
L’effettuazione dei tamponi rapidi avverrà nella farmacia comunale numero 4 di via dalla Chiesa, sotto l’ipermercato Gros Cidac di Aosta.
Il costo di ciascuna prestazione è calmierato e fissato in 15 euro per gli adulti e 8 euro per i minori.
Per effettuare il tampone occorre essere muniti di tessera sanitaria e rispettare tutte le misure di prevenzione vigenti per il contenimento del contagio da Covid-19 (obbligo di mascherina e distanziamento). Inoltre, prima dell’accesso alla farmacia verrà misurata la temperatura corporea.
da lunedì 10 gennaio
In Valle d'Aosta sono oltre 6mila (per la precisione 6.042) gli over 50 che non hanno ricevuto alcuna vaccinazione contro il Covid-19.
Il dato emerge dal report settimanale pubblicato dal Governo.
In particolare nella fascia compresa tra i 50 e i 59 anni, i soggetti totalmente scoperti dal siero e che non risultano nemmeno guariti dal Covid negli ultimi 180 giorni sono 2.667, pari al 12,8 per cento della popolazione di questa fascia di età, la media italiana è del 10,3 per cento. Tra i 60 e i 69 anni sono 1.926 - 11,89 per cento, media italiana dell'8,16 per cento - , tra i 70 e i 79 anni 1.075 - 8,25 per cento, media italiana del 6,22 per cento -, sopra gli 80 anni 374, il 3,84 per cento, a fronte di una media italiana del 3,96 per cento.
Difficoltà nel tracciamento dei contagi da Coronavirus
«Anche noi abbiamo ritardi importanti sul tracciamento dei contagi, per questo a inizio settimana abbiamo creato delle task force dedicate per recuperare il pregresso». Lo spiega il direttore generale dell'Usl Massimo Uberti. «Su questo aspetto - prosegue Massimo Uberti - l'impennata di contagi ha messo in crisi anche noi in Valle d'Aosta. Ora cerchiamo di recuperare, oltre una certa soglia però sappiamo, dalla letteratura scientifica, che il contact tracing non funziona».
Ci sono anche 2 operatori dell'esercito nella task force creata dall'Usl per recuperare il ritardo sul tracciamento legato all'impennata di nuovi positivi degli ultimi giorni in Valle d'Aosta. La task force vede impegnato «Tutto il dipartimento di Prevenzione», che si articola in 8 strutture, fra cui l'Igiene e Sanità pubblica, «Personale amministrativo dell'Usl e le risorse di infotamponi e infovaccini», spiega il direttore generale dell'Usl Massimo Uberti. «Abbiamo concentrato gruppi di persone per recuperare specifici giorni - aggiunge Uberti - e stiamo cercando di incrementare infotamponi con altro personale».
Focolaio nella Casa di riposo “J.B. Festaz” di AostaDallo screening su ospiti e operatori della casa di riposo “J.B. Festaz di Aosta” - fatto a seguito del focolaio scoppiato nei giorni scorsi - sono emersi altri 2 nuovi casi positivi, che si aggiungono ai 5 già individuati.
I due anziani, entrambi vaccinati - 2 dosi un ospite e 3 dosi l'altro - sono asintomatici e sono stati isolati all'interno della struttura.
«L'azienda - spiega il direttore del “JB Festaz” Patrick Thérisod - si è organizzata per gestire il reparto come un reparto Covid con tutte le precauzioni del caso. Facciamo screening sugli ospiti e su tutti gli operatori. Per ora la situazione rimane assolutamente sotto controllo. Ci aspettavamo che emergessero nuovi casi».
L'aspetto più delicato, precisa Patrick Thérisod, «E’ quello legato alla degenza dei pazienti, per un anziano l'isolamento è molto negativo, anche se può rimanere in contatto con i parenti attraverso videochiamate».