“Deponiamo le armi del supereroe e priviamoci del troppo”

“Deponiamo le armi del supereroe e priviamoci del troppo”
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Le feste natalizie sono appena terminate, ancora sotto la cupa cappa della pandemia, ed è iniziato un nuovo anno appesantito da tanti interrogativi sul prossimo futuro. Qualche interessante prospettiva e indicazioni sul valore da dare al periodo appena trascorso e al 2022 li fornisce lo dottoressa Carlotta Minero Re di Saint-Christophe, farmacista e naturopata studiosa della medicina Ildegardiana.

«E’ bene volgere lo sguardo a ciò che abbiamo appena vissuto ponendoci una domanda: “Ne abbiamo capito l’intimo senso”? - si interroga Carlotta Minero Re - Dove la natura ci avvolge di silenzio, ritmo rallentato, acqua che cristallizza sotto forma di neve, noi cosa stiamo facendo o cosa abbiamo fatto? Ancora una volta ci siamo trovati a correre contro il tempo privandoci del necessario per riposare, per ristorare le membra ed acquietare i sensi, ancora una volta non abbiamo compreso ed abbiamo “paura”, di non essere abbastanza e di non aver fatto tutto. E dietro a noi, giovedì 6 gennaio, la festa che “tutte se le porta via”, l’Epifania. Il termine Epifania veniva già utilizzato dagli antichi greci per indicare l'azione o la manifestazione di una divinità (mediante miracoli, visioni, segni), chiamate a mettere fine alle ingiustizie e alle inadeguatezze umane. La manifestazione della luce, della Luce più grande di Dio che si manifesta attraverso una stella. È usuale in molte parti del mondo augurarsi Buona Pasqua Epifania. Se quindi, Abbiamo compreso il senso del Natale, come presa di coscienza di essere anche noi una particella divina, di esser creato all’immagine di Dio, sapremo con questa rivelazione trovare la forza, il coraggio, la determinazione per finalmente manifestare - epifania, appunto - questa nostra natura, nella nostra vita quotidiana».

«Nessuna organizzazione esterna, nessun guru, nessuna legge potrà salvare lo Spirito umano dalla sua totale immersione nel materialismo, se la coscienza continua ad ignorare se stessa, rimanendo preda delle forze infra-razionali che l’asservono psicologicamente, fisicamente e socialmente. - prosegue Carlotta Minero Re - Finché non ci liberiamo dal dovere asservile del dover fare, anziché lasciare spazio al voler fare, ci troveremo al prossimo avvento a correre nuovamente in preda a isterismi vuoti privi di sacro contenuto. Quindi è solamente attraverso una umile introspezione la via verso la consapevolezza. Accanto a questo e tra un pasto e l’altro, è necessario fare spazio privandoci del “troppo”: troppo cibo, troppo alcool, troppo stress. La neve con suo lento cadere ci viene in aiuto, mettiamoci un cappello e camminiamo, verremo rapiti dal soffice silenzio. Circondiamoci di anime affini, persone con le quali il nostro stare aumenta di frequenza anziché abbassarla. Aiutiamo chi invece ci manifesta la richiesta e doniamo il nostro tempo per cause che meritano. Tutti abbiamo bisogno di aiuto ed è importante riconoscerlo e saperlo chiedere, deponendo le armi del supereroe».

«Nella tradizione indiana del Panchangam ad ogni anno viene attribuito un nome specifico: - conclude Carlotta Minero Re - riporto gli ultimi che ci hanno aiutato a “riconnetterci”: 2019-2020 l’anno della malattia o della paura; 2020-2021 l’anno dell’oscurità o della carestia; 2021-2022 ciò che ci traghetta oltre (o attraverso); 2022-2023 ciò che crea prosperità e gloria. La deduzione meno mentale e più cardiaca possibile mi sovviene parafrasando il primo pilastro della medicina funzionale che dice che per “guarire ti devi prima ammalare”. Il mio invito quindi è rivolto alla nostra capacità, insita nel “core” di ognuno di andare oltre, oltre le aspettative, abbandonandole, rilanciando verso il positivo che non guarda (se non a fine anno!). Questo 2022 l’ho nominato l’anno della trasparente r-esistenza, dove la trasparenza non è da pensare come la non visione ma come la trasparenza dell’acqua, che resiste diventando neve e sulla quale si può galleggiare esprimendo e manifestando la propria essenza lasciando l’impronta, senza aver paura di fare rumore». Carlotta Minero Re riceve su appuntamento telefonando al 338 3875247.

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