Castello di Aymavilles, un successo l’apertura di Natale Visita guidata alla scoperta di uno scrigno di storia e arte
Tra turisti e valdostani, continua ad esserci molto entusiasmo intorno al Castello di Aymavilles. Ha raccolto i favori del pubblico l’apertura straordinaria iniziata mercoledì 22 dicembre 2021 e che si protrarrà fino a domani, domenica 9 gennaio. Fino al giorno dell’Epifania, i visitatori sono stati 7mila. Una riapertura che arriva dopo complessi lavori di restauro durati 20 anni. Ora il pubblico lo può visitare apprezzandone la nuova veste in una suggestiva atmosfera. Una scenografia che consente a questa elegante dimora, custode di arte e storia, di tornare a risplendere, in attesa della definitiva apertura primaverile.
La visita guidata
All’esterno del castello vi è un parco con un viale - realizzato tra il 1715 e il 1728 - che conduce all’ingresso principale: da qui parte la visita guidata. Il percorso museale si sviluppa sui 4 piani del Castello e con l’obiettivo di far emergere la storia del maniero, ospita 2 «itinerari»: quello in cui il Castello è il museo di sé stesso e l’altro che ospita la raccolta dell’Académie Saint-Anselme. Gli arredi e i dipinti si trovano al piano terreno, e raccontano la storia delle famiglie che lo hanno abitato dal Medioevo al Novecento. Dal secondo livello l’allestimento prevede l’inserimento della collezione dell’Académie Saint-Anselme.
La visita si svolge dunque su 4 livelli: al primo il Salone dell’accoglienza, la Sala Challand, la Veranda, la Sala Bombrini e la Torre Nord-Ovest. Al secondo il Salone, la Sala reperti archeologici, la Sala Naturalia e terre lontane, la Sala Aosta medievale e lapidea, la Sala monete e medaglie e la Sala oreficerie e arredi sacri. Al terzo livello la Sala Armi, la Sala mobili e oggetti d’uso, la Sala tesoretto e la Camera di Madame Giovane. Infine l’ultimo e quarto livello con il sottotetto che ospita la Sala modelli e la Sala didattica e proiezioni.
Nella Sala Challant, all’inizio della visita, sulla parete viene proiettato l’albero genealogico del ramo Challant- Aymavilles. Si entra poi nella veranda, tra le 2 torri di ponente. Questa sala all’epoca della proprietà Bombrini era dedicata allo svago e all’ascolto della musica. Qui sono state collocate alcune stampe, incisioni storiche e fotografie d’epoca, che rappresentano il castello negli anni dal 1834 al 1938. Infine la Sala Bombrini, un tipico ambiente intimo e domestico di un salotto del Novecento. Al secondo piano i visitatori trovano il Salone, che venne creato durante i lavori di ristrutturazione voluti da Joseph-Félix de Challant agli inizi del Settecento. Questo ambiente misura 8 metri di lato e 7 d’altezza, è sviluppato su 2 livelli e si «affaccia» sui loggiati est e sud. Ospita un centinaio di opere e tra queste il ritratto di Vittorio Cacherano Osasco della Rocca Challant - ultimo discendente della famiglia Challant ad abitare il Castello - realizzato nel 1857 dal pittore valdostano Jean Laurent Grange. Si entra quindi nella Sala dei reperti archeologici, dove è esposto il ritratto del priore Jean-Antoine Gal, primo presidente dell’Académie Saint-Anselme, realizzato nel 1867 dal pittore valsesiano Giuseppe Lancia. Questa sala apre il percorso di visita alla raccolta dell’Académie Saint-Anselme. Nello stesso livello vi è la Sala Naturalia e terre lontane - che i Bombrini avevano adibito a stanza da bagno - dedicata al collezionismo di tipo scientifico e ad opere esotiche. Nella Sala Aosta medievale e lapidea, le vetrine ospitano alcuni capitelli da ricondurre al complesso francescano un tempo nel cuore di Aosta, e al priorato di Sant’Elena a Sarre. La Sala monete e medaglie occupa la torre circolare nord-ovest e accoglie 430 monete donate nel 1862 dal vescovo di Aosta André Jourdain. Le monete sono di ambito celtico, greco e romano, con anche alcuni esemplari medievali. Ultima sala del livello è la Sala oreficerie e arredi sacri, che fu costruita tra le torri di nord est e nord ovest durante la campagna settecentesca di ammodernamento. Vi sono esposti gli oggetti della collezione dell’Académie legati alla storia religiosa della Valle d’Aosta. Al terzo livello la Sala armi ospita la collezione di armi e accessori militari. Si passa quindi alla Sala mobili e oggetti d’uso, e alla Sala del tesoretto. Infine il sottotetto, dove i visitatori possono ammirare 3 modellini che riproducono il Castello. Il tema del sottotetto è l’architettura del Castello, le sue vicende costruttive e i segni visibili delle stratificazioni nel corso dei secoli. Nell’ultima Sala, quella didattica, nella torre a nord, vi è un tavolo «touch screen» che consente ai visitatori di reperire informazioni dettagliate e approfondimenti sul maniero: i restauri, le famiglie, gli scavi archeologici, la storia dell’Académie Saint-Anselme.
I commenti dei visitatori
«La visita mi è piaciuta e il castello è davvero molto bello» dice Enrico Giannini di Sarre. «Sono più attratto dalla parte architettonica che da quella artistica, e anche se non comprendo gli oggetti esposti, mi sono piaciuti comunque. Il Castello è stato ristrutturato bene, il sottotetto è fantastico».
«Mi piacciono sempre di più i siti che sono interessanti dal punto di vista architettonico e che contengono anche oggetti affascinanti come quadri, sculture e busti di marmo. Tutta questa complessità, - riferisce Sophie Diemoz - che ho riscontrato all’interno del castello mi ha affascinata». Dello stesso avviso Ursula Pacchiana di Aosta: «Vedere il passaggio dall’architettura medievale e il suo sviluppo al castello settecentesco con tutte le varie fasi, è stato spettacolare. Le guide sono ottime: oltre ad essere preparate ci hanno coinvolto e fatto scoprire cose interessanti». Giulia Giannini di Sarre rivela che «non ero mai stata in un Castello e per me è stata un’esperienza bellissima. Sono rimasta affascinata dalla Sala delle monete».