Aldo Vagneur, l’anima di Vens

Aldo Vagneur, l’anima di Vens
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Un uomo mite, che non alzava mai la voce. Nato a Vens il 5 aprile del 1928 e mancato a Vens il 6 gennaio 2022, in quasi un secolo di vita Aldo Vagneur ha lasciato la sua firma, la sua impronta su tante cose. Contadino e scultore, all’inizio degli anni Sessanta a Vens arriva la strada e qualche anno dopo Aldo Vagneur in quel villaggio sopra Saint-Nicolas, al confine con il cielo, costruisce l’albergo che porta il suo nome. L’ospitalità è il marchio di famiglia, chi lo ha conosciuto lo sa, lo ricorda bene. Anche solo con un piatto di minestra, dove si pranzava in due all’occorrenza si pranzava anche in tre, nessun problema. Aldo Vagneur gestisce il bar e le poche camere del suo piccolo hotel insieme alla moglie Natalina Pareyson fino all’inizio degli anni Ottanta. Poi decide di passare il testimone ai figli e con il tempo l’Albergo Vagneur diventa anche ristorante, apprezzato e conosciuto.

Negli anni Ottanta il bar dei Vagneur a Vens è il punto di ritrovo per tutta la popolazione del piccolo villaggio. Davanti a quello schermo in bianco e nero, senza telecomando naturalmente, Aldo Vagneur offre a tutti la possibilità di guardare le gare di sci e di seguire i campioni, qualche volta anche valdostani. E non a caso proprio lui è tra i fondatori dello Sci Club Saint-Nicolas. Nel 1973 insieme a un gruppo di appassionati (Ilario Junod, Giusto Domaine, don Romano Maquignaz, Pierino Ferrandoz, Mario Vuyet, Alberto Domaine, Renzo Blanc, Mario Gerbore e Remo Domaine, che fu il primo presidente del sodalizio da sempre impegnato nell’ambito dello sci di fondo) pone le basi per un’attività che vedrà il massimo della sua espressione negli anni Ottanta, con le spettacolari staffette notturne sull’anello illuminato di Fossaz. Aldo Vagneur partecipa alla sua ultima gara nel 2001, al Trofeo delle Regioni a Folgaria.

Ma la sua passione più grande forse è la scultura. Fa parte del famoso gruppo degli scultori di Vens, ai quali è pure dedicato un libro proposto da Edizioni La Selva. Gruppo che viene definito «polo d'eccellenza nel panorama culturale valdostano». Nell'arco di tre generazioni a Vens nasce e si sviluppa questo gruppo di scultori fedeli alle radici profonde della cultura montanara ma anche eclettici, creativi, aperti al nuovo ed alle molteplici sollecitazioni del tempo.

Con Aldo Vagneur sono Basile Cerlogne, Zacharie Thomasset, Gino Thomasset, Maurice Vagneur, Léopold Armand, Carlo Gadin, Maurice Lavy e Renato Champretavy. Alcuni propongono con le immagini di una civiltà rurale che lentamente si va trasformando, con il desiderio di farne rivivere tutti i valori. Altri danno vita ad una produzione varia ed originale, espressione di una cultura montanara tutt'altro che sorda e cieca di fronte ai mutamenti esterni e ai «tempi nuovi». Spirito che Aldo Vagneur portava anche alla Fiera di Sant’Orso, fino a quando ha voluto parteciparvi.

Oggi, sabato 8 gennaio, alle 14.30 nella chiesa parrocchiale di Saint-Nicolas gli amici di Vens si uniscono ai figli Susy, Stefano e Marco con le rispettive famiglie per portargli l’ultimo saluto.

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