Il mondo delle batailles si prepara alle elezioni
Sale la febbre delle elezioni nel mondo delle batailles de reines. Sabato prossimo, 15 gennaio, i 70 delegati dei comitati di zona saranno chiamati a rinnovare il consiglio direttivo per il prossimo quadriennio. Il presidente uscente Roberto Bonin ha già confermato la propria disponibilità per un secondo mandato nel segno della continuità. La sua lista dovrebbe essere guidata dallo stesso ticket che è al vertice del Comité adesso - presidente Roberto Bonin e vice Edy Cunéaz - ma sarebbe poi aperta a chiunque voglia apportare un proprio contributo: gli altri sette posti in Giunta saranno attribuiti a coloro che otterranno più voti. Del direttivo uscente si dovrebbero ricandidare anche Dietrich Millesi, Ives Marquis e Davide Ramires; non si ripresenteranno invece più Stani Peano, Michel Fragno ed Eraldo Coronel. E nemmeno Fabio Lombardo, visto che a Saint-Christophe il comitato di zona ha cambiato entrambi i delegati. Non è escluso ma sembra al momento improbabile che gli avversari di Roberto Bonin presentino una propria lista con un altro candidato presidente: pare piuttosto che mirino a concentrare le proprie preferenze su alcuni allevatori “critici” rispetto all’attuale gestione del Comité, in modo da creare un blocco all’interno del direttivo che possa condizionarne in seguito l’attività.
I delegati dei comitati
Questi conti, però, si cominceranno a fare con precisione da lunedì prossimo, 10 gennaio. Entro lunedì, infatti, devono essere depositati i nomi dei “grandi elettori”, ovvero dei 70 delegati di zona che i 35 comitati locali stanno nominando proprio in questi giorni e che formeranno la nuova assemblea generale dell’Association. Un passaggio importantissimo perché indirizzare la scelta su un allevatore di una corrente o dell’altra potrebbe poi rivelarsi decisivo al momento del voto di sabato 15. E’ quanto è successo - come si diceva - a Saint-Christophe, dove sono stati scelti come delegati Franco Raisin e Corrado Chabloz che hanno preso il posto di Aurelio Cretier e - soprattutto - di Fabio Lombardo, membro del direttivo uscente e vittima di uno “sgambetto” che gli impedisce così di ricandidarsi ai vertici dell’Association. Molti comitati devono ancora riunirsi in queste ore - tra cui alcuni decisivi, come Gressan, Valpelline, Nus, Quart, Pont-Saint-Martin e Aosta - mentre altri hanno già emesso i propri verdetti. Coppie del tutto nuove sono uscite pure a Charvensod con Jean-Pierre Albaney e Edy Viérin, a Cogne con Michel Glarey e Alex Jeantet e a Villeneuve con Joseph Patruno e Roger Georgy (con Stani Peano e Giuseppino Bich che passano a ricoprire il ruolo di presidente e vice del comitato locale).
Al contrario sono stati confermati i delegati di Antey-Saint-André (Federico Artaz e Claudio Perron), di Châtillon-Pontey (William Parléaz e Maicol Massensini), di Etroubles (Claudio Bich e Luca Castellan), di Gignod (Remigio Lillaz e Joël Ronc, con Edi Henriet presidente del comitato), del Mont Blanc (Vilmo Bizel e Didier Jordaney), di Montjovet (Patrizio Dhérin e Stefano Treves), di Saint-Marcel (Gianni Champion e Milvio Yeuillaz confermati, con Simone Réan che prende il testimone da papà Laurino come presidente di sezione) e di Valtournenche (Mauro Chatrian e Luca Vuillermoz). Quasi certa la riproposizione anche del duo formato da Silvio Dallou e Luca Moussanet a Challand-Saint-Victor e da Livio Bich e Michel Meynet a Sarre.
Rinnovamento a metà ad Avise-Vertosan (con la conferma di Marino Denarier e l’ingresso di Filippo Thomasset al posto di Yannich Martinod), a Brissogne (Gilberto Marcoz e il giovane Thierry Rosset, con Patrick Bionaz che diventa invece presidente di sezione al posto di Enzo Marcoz), a Fénis (Loris Pieiller e Alex Cerise che sosituisce Alex Chabod), a Jovençan (Elio Montrosset e Vincent Quendoz che rileva il testimone dal cugino Pierangelo) e a La Salle (Fabio Pascal e Davide Pesenti invece di Gabriel Charrey).
Una (sola) donna in assemblea
Tra i comitati che devono ancora riunirsi c’è anche quello di Saint-Vincent dove - secondo voci molto attendibili - dovrebbe trovare spazio l’unica donna tra i 70 delegati all’assemblea regionale che prenderà il posto di Eraldo Coronel affiancando Patric Tuberlini.
un confronto aperto e onesto”
«Chi si vuole mettere a disposizione per il bene dell’Association e si vuole candidare è il benvenuto in lista. - dice Roberto Bonin - Sono stati 4 anni molto difficili ma i risultati che abbiamo portato a casa mi pare siano evidenti, non siamo attaccabili sui fatti. Purtroppo invece c’è chi muove critiche sul piano personale e questo non merita nemmeno di essere preso in considerazione. Il confronto deve essere aperto e onesto, mettendoci la faccia, come noi abbiamo sempre fatto in questi anni».
che accusa di irregolarità
la reina regionale dei Marquis
«Premesso che, per quanto mi riguarda, le lettere anonime andrebbero buttate direttamente nel cestino perché se si crede in ciò che si scrive è giusto firmarsi con nome e cognome, - dice il presidente del Comité Roberto Bonin - ne abbiamo parlato in assemblea in quanto venivano tirati in ballo una reina regionale e un membro del direttivo dell’Association (Ives Marquis ndr). Non ha senso fare processi prima del tempo perché il caso in questo momento non esiste. C’è l’ecografia del veterinario che ha garantito la bovina gravida nei giorni che il proprietario ha dichiarato sulla “cartolina” e c’è la “cartolina” firmata dal proprietario: il parto è previsto per il 10 febbraio e l’animale ha poi 30 giorni ulteriori per vitellare. Se al momento del parto si verificheranno anomalie rispetto ai dati che sono stati dichiarati, allora si faranno le opportune verifiche e il proprietario sarà chiamato a risponderne davanti alla commissione disciplinare. Altrimenti sarà tutto a posto. Ma questo vale per tutte le 156 bovine che hanno partecipato alla Regionale e per le 1.500 che sono state presentate ai concorsi». «Io non difendo nessuno a spada tratta ma neppure ritengo giusto fare processi senza senso prima del tempo. - conclude Roberto Bonin - Se poi nel regolamento attuale vi sono delle falle, sarà compito del nuovo direttivo fare le opportune riflessioni anche in prospettiva futura».