Hervé Barmasse verso la Rupal: «L’idea di questa spedizione nasce dal ricercare il limite personale»

Hervé Barmasse verso la Rupal: «L’idea di questa spedizione nasce dal ricercare il limite personale»
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É la Rupal l’obiettivo di Hervé Barmasse. L’alpinista valdostano, insieme al tedesco David Göttler e all’americano Mike Arnold, tutti atleti del Global Team The North Face, tenteranno la salita della parete più grande del mondo (oltre 4.500 metri), mai scalata durante la stagione invernale. Si tratta del versante Sud del Nanga Parbat la nona montagna della Terra (8.126 metri), nel distretto di Diamir di Gilgit-Baltistan, in Pakistan. Il suo nome si traduce anche in «montagna nuda».

«Scaleremo in perfetto stile alpino» spiega Hervé Barmasse, 44 anni, di Valtournenche. «Quindi zero rifiuti lasciati in montagna, nessun campo preallestito, né aiuti dall’esterno, ossigeno o corde fisse. E questo perché il modo in cui vogliamo fare le cose è più importante della vetta che vogliamo raggiungere». Durante la loro salita, Hervé Barmasse e i suoi compagni porteranno solo 15 chilogrammi di attrezzatura, un quinto del kit necessario per una spedizione in stile himalayano; idem per le corde: solo 60 metri anziché 4.500.

«L’idea di questa spedizione nasce dal ricercare il limite personale. - prosegue Hervé Barmasse - Anche se in questo caso si va al di sopra della propria prestazione, visto che nessuno ha mai scalato la Rupal in inverno. La strada è ancora tanta, però siamo molto motivati e siamo un bel gruppo».

Al campo base del versante Rupal del Nanga Parbat nevica. La squadra composta dal valdostano, David Goettler e Mike Arnold non è ancora entrata in azione da quando è arrivata al campo base il 24 dicembre.

La cordata si concentrerà su 2 vie in particolare già esistenti sul versante Rupal: la via di Jerzy Kukuczka e Carlos Carsolio e quella del 1970 dei fratelli Messner essendo le più dirette e «affidabili in inverno». Secondo i programmi, Hervé e compagni vorrebbero tentare la vetta tra il 10 e il 20 gennaio. «Il piano perfetto - racconta Hervé Barmasse - prevede 2 notti a salire e una a scendere, nell’ipotesi peggiore 3 e 2. Noi ci porteremo una tendina da 2 chili per la notte. Usufruendo delle nostre capacità di essere piuttosto veloci anche a quelle quote, l’idea è cercare di scalare al sole per essere invece di notte al riparo nella tenda».

Alpinista, atleta del Global Team The North Face, scrittore, regista di film di montagna, Hervé Barmasse nasce ad Aosta il 21 dicembre del 1977 in una famiglia segnata da una lunga tradizione e passione per la montagna. Guida alpina del Cervino da 4 generazioni, il suo nome è legato a importanti ascensioni. Itinerari di grande difficoltà ed esposizione realizzati in tutto il mondo, come la via nuova aperta in solitaria sul Cervino, la prima ascensione della liscia lavagna granitica del Cerro Piergiorgio e la nuova via sul Cerro San Lorenzo in Patagonia, la prima salita del Beka Brakay Chhok in Pakistan e altre ancora. Sulla sua montagna di casa, il Cervino, Hervé Barmasse ha lasciato in modo incisivo la sua traccia fino a diventare l’alpinista che, tra vie nuove, prime invernali e prime solitarie, ha compiuto più exploit.

Nel 2017 si è reso protagonista di un’ascensione esemplare alla sua prima esperienza su una montagna di 8000 metri salendo in stile alpino la Parete Sud dello Shisha Pangma (8.027 metri) in appena 13 ore.

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