Addio a Brenda June Farrow, gestì diversi locali storici di Aosta
È stata un’esistenza vissuta intensamente e nell’amore dei suoi cari, quella di Brenda June Farrow, mancata all’età di 78 anni all’Ospedale regionale di Aosta lunedì scorso, 20 dicembre. Il suo è stato per tanti anni un volto noto nel mondo degli esercizi pubblici di Aosta perché con il marito Franco Bataillon aveva gestito dei locali che hanno fatto la storia della città. Nata a Hadley, nel Regno Unito, il 28 giugno 1943, aveva lavorato fin da giovane nel settore della ricettività. Proprio in un albergo di Bournemouth, sulla costa meridionale dell’Inghilterra, dove lei era receptionist, conobbe Franco Bataillon di Aymavilles che nella stessa struttura era capo cameriere. Fu un vero e proprio colpo di fulmine, tanto che si sposarono 2 settimane dopo il loro primo incontro, ovvero il 14 settembre 1966. I successivi 5 anni i coniugi lavorarono in strutture alberghiere nelle Canarie, a Ischia e in Germania per poi rientrare in Valle d’Aosta. Nella nostra regione gestirono Le Bourricot Fleuri a Quart, quindi La Trattoria degli artisti in via Maillet ad Aosta. Nel 1974 aprirono La Boite in via Lys che negli anni Ottanta divenne il Robin Hood Pub, il primo pub inglese della città. Una novità per l’epoca che conobbe un vero e proprio successo di pubblico che continuò quando presero la gestione del Baretto Sant’Orso, punto di riferimento per i visitatori della Millenaria, i turisti e per i residenti nel cuore della città. Persona estroversa ma, quando era necessario, dal carattere deciso, Brenda June Farrow è stata sempre presente per la sua famiglia. Come il marito amava la buona compagnia e con lui condivideva la passione per il calcio e la Juventus, dato che Franco Bataillon è stato presidente del locale club bianconero di cui ora è presidente onorario. I funerali sono stati celebrati mercoledì 22 dicembre nella chiesa di Sant’Orso. Oltre al consorte, lascia le figlie Katia Jane, nata l’11 giugno 1972, e Tania Louise, venuta alla luce il 16 settembre 1976, nonché i nipoti Lorenzo Zappia e Nicola, Tommaso, Simone e Viola Benvenuto.