Didattica digitale integrata, corsi per i «prof» delle istituzioni scolastiche Cerlogne e Viglino

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Nei giorni scorsi si è tenuto l’ultimo dei laboratori del corso dedicato alla didattica digitale integrata, svolti con cadenza settimanale tra novembre e dicembre, che hanno visto la partecipazione di una dozzina di insegnanti della scuola primaria delle Istituzioni scolastiche Jean-Baptiste Cerlogne e Maria Ida Viglino.

L’introduzione di strumenti digitali nella scuola amplia le possibilità di innovare la comunicazione didattica e offre l’opportunità di aggiornare le modalità educative. Con i propri laboratori, il corso ha inteso trasmettere competenze pratiche, facilitare e familiarizzare all’uso di strumenti digitali, disponibili in diversi formati e caratteristiche per il mondo della scuola.

I laboratori si sono articolati con dinamiche di trasferimento di esperienze con l’impiego dei differenti strumenti disponibili, dalle Google Apps (documenti, moduli) ai giochi interattivi (come Kahoot), dalla gestione dei media (Blabberize, EdPuzzle) alle attività condivise (Classroom, Pixton Edu). La professoressa Claudia Fisanotti, nel coordinare il corso, ha anche favorito la creazione di un database comune in cui sono stati raccolti gli esercizi e resi disponibili i modelli che potranno essere adattati e impiegati nella didattica sin dalle prossime settimane. Le insegnanti che hanno partecipato al corso potranno inoltre favorire l’ulteriore diffusione di queste competenze e di questi strumenti nelle scuole, nel loro impiego diretto e quotidiano.

Oltre alla familiarizzazione con le tecnologie digitali, i laboratori sono stati anche l’occasione per una riflessione sulle nuove dinamiche di apprendimento, che consentono agli insegnanti e agli alunni di sviluppare competenze trasversali, come “apprendere facendo” e “imparare ad imparare”. Ciò comporta anche un’evoluzione negli alunni e negli insegnanti: i primi, con queste tecniche, diventano creatori del proprio apprendimento, mentre l’insegnante si trova non più al “centro del sapere”, di cui diventa piuttosto la guida e l’accompagnatore alla capacità, all’autonomia e al pensiero critico.

Le “Aree interne” sono territori distanti dall’offerta di servizi essenziali, come istruzione, salute e mobilità, ma sono ricchi di risorse ambientali e culturali, con un buon potenziale di sviluppo, che si intende valorizzare. La “Strategia nazionale Aree interne” è sostenuta da risorse statali e da fondi comunitari. L’area Grand-Paradis vi partecipa nell’ambito della politica regionale di sviluppo.

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