“Che fine ha fatto l’allargamento del Parco Mont Avic?” Il comitato : “Tutti d’accordo ma l’iter è fermo da mesi”

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Che fine ha fatto il progetto di allargamento dei confini del Parco del Mont Avic? Se lo chiede in una lettera il comitato promotore che riunisce i privati che, insieme al Comune di Fénis, vorrebbero inserire 1.549 nuovi ettari all’interno dell’area protetta. L’iter era stato avviato l’8 luglio 2018 con la costituzione del comitato e in questi anni è proseguito con successo fino a trovarsi ora - dicono i promotori - a un punto morto da diversi mesi.

«Dei 1.549 ettari previsti dall’ampliamento, ben 1.458 arrivano da proprietà private, tra cui anche l’Istituto Diocesano, mentre 91 ettari sono desunti da proprietà del Comune di Fénis. - spiega il presidente del comitato Giuseppe Péaquin - Il 18 settembre 2019 l’Amministrazione regionale riunì i sindaci di Fénis, Chambave, Pontey, Châtillon, Champdepraz e Champorchez chiedendo ad ogni Comune di esprimersi sulla cartografia che la Regione aveva redatto. A febbraio 2020 l’Amministrazione regionale confermò l’interesse verso il progetto di ampliamento. Così il 31 dicembre 2020 l’Assessorato dell’Ambiente convocò per il 18 gennaio 2021 una riunione istruttoria. Il progetto di ampliamento trovò favore quasi all’unanimità, con l’unica eccezione del Comitato caccia che ha individuato nell’ampliamento una ricaduta sulla circoscrizione numero 4 di Fénis, già in sofferenza per il rapporto tra densità faunistica e numero di cacciatori. Di fronte alle positive risultanze della riunione istruttoria e a seguito della comunicazione d’assenso del Comune di Fénis, l’iter amministrativo è proseguito con la consegna della delibera al Presidente di Giunta, fatta a luglio 2021. Da allora il silenzio. Nulla è più stato fatto per questo progetto e il Comitato per l’ampliamento del Parco naturale regionale del Mont Avic da allora non riceve notizie, nonostante tutto l’iter percorso e nonostante tutte le promesse fatte dallo stesso Presidente di Giunta. Questa proposta non intende altro che valorizzare un parco che, contando 30mila visitatori nel pre-pandemia, ha sempre ottenuto interesse. E lo fa mettendo a disposizione i propri possedimenti senza alcun interesse particolare o economico, sorretto dall’amore verso questi terreni che, oltre alle valenze geologiche, logistiche e faunistiche, posseggono aspetti storici di pregio».

Stimolato da un’interpellanza di Chiara Minelli, il presidente della Regione Erik Lavevaz in Consiglio Valle giovedì 4 novembre scorso aveva confermato «la volontà di procedere quando tutti i tasselli saranno a posto. Prima di procedere definitivamente, ho voluto valutare con attenzione questo dossier, incontrando i rappresentanti del comitato, dell'Ente Parco e del Comune di Fénis. In particolare, il Parco ha manifestato una serie di criticità che ha già oggi - senza l'ampliamento - per quanto riguarda il personale: ha pertanto la necessità di fare ordine nel personale e di procedere a nuove assunzioni. Voglio avere certezza che l'Ente Parco possa far fronte alla gestione di questi ettari in più, per poi procedere con l'approvazione della delibera».

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