Inchiesta sul piano vaccinale, archiviazione per Alberto Bertin e Angelo Pescarmona
La Procura di Aosta ha chiesto l’archiviazione per il presidente del Consiglio Valle Alberto Bertin e per l’ex direttore generale dell’Usl Angelo Pescarmona. L’ipotesi di reato era di favoreggiamento personale perché, era il sospetto degli inquirenti, avrebbero reso dichiarazioni false alla Polizia giudiziaria. La contestazione era emersa lo scorso mese settembre, nell’ambito dell’inchiesta dei Carabinieri del Nucleo Antisofisticazioni sulla campagna vaccinale Covid-19 nella nostra regione. L’accusa nei loro confronti è caduta perché quando erano stati convocati dai militari a deporre come persone informate sui fatti, non erano a conoscenza del merito dell’inchiesta, né di chi fossero gli indagati. Non si può quindi ritenere, è la conclusione della Procura, che potessero rendere dichiarazioni con lo scopo di avvantaggiare qualcuno.
Inoltre il principale episodio per cui il presidente Alberto Bertin e l’ex direttore generale dell’Usl Angelo Pescarmona erano stati ascoltati, e cioè la vaccinazione nel marzo 2020 di 3 consiglieri regionali senza che fosse stata ancora avviata la somministrazione del siero alla loro classe d’età, non aveva condotto a perseguire responsabilità penali altrui, per cui viene meno anche l’ipotizzato addebito di favoreggiamento nei loro confronti.
«Ho appreso - ha dichiarato il presidente del Consiglio Valle Alberto Bertin - che è stata richiesta da parte della Procura di Aosta l’archiviazione della mia posizione sull’indagine vaccini, a conferma della correttezza del mio operato e della veridicità delle dichiarazioni da me rese».
Il presidente del Consiglio Valle Alberto Bertin era assistito dall’avvocata Valeria Fadda e l’ex direttore generale dell’azienda sanitaria dall’avvocato Corrado Bellora. Entrambi i legali avevano depositato memorie difensive.
«Sono personalmente soddisfatta - sottolinea l’avvocata Valeria Fadda - che la Procura abbia riconosciuto, con la richiesta di archiviazione, la validità degli argomenti contenuta nella memoria prodotta da questa difesa. Il presidente Bertin non ha mai inteso intralciare il lavoro degli inquirenti, è una persona da sempre attenta al tema della legalità e questa decisione manifesta la sua estraneità all’ipotesi mossa inizialmente».
«Il dottor Pescarmona, - afferma l’avvocato Bellora - come tutti i vertici dell’Usl della Valle d’Aosta, si è messo a disposizione della magistratura per chiarire tutto ciò che era necessario. Pertanto, prendo atto e sono lieto della richiesta di archiviazione, rispetto alla quale non nutrivo alcun dubbio dall’inizio».