La neve non ferma la festa patronale di Maria Immacolata ad Aosta

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Festa patronale con abbondante nevicata e densa di eventi per i parrocchiani di Maria Immacolata ad Aosta mercoledì scorso, 8 dicembre. Il momento centrale della giornata è stata la Messa presieduta dal vescovo Franco Lovignana e concelebrata con una decina di sacerdoti e un diacono nel santuario, nonostante il maltempo, gremito di fedeli. Prima della Messa, il parroco Gregorio Glabas ha dato il benvenuto e ringraziato il Vescovo per la sua presenza in un giorno così importante per la comunità parrocchiale e si è detto altrettanto contento per il parrocchiano Franco Marchesini, 57 anni, che avrebbe ricevuto il ministero dell’accolitato, e per i cresimandi che, dopo una lunga attesa, avrebbero ricevuto il sacramento della confermazione; infine, ha salutato il sindaco di Aosta Gianni Nuti. Nell’omelia il vescovo ha detto: «Dalla pagina del vangelo che oggi ci ripresenta proprio la scena dell’Annunciazione, raccolgo tre parole dedicandole una ai cresimandi, una alla comunità parrocchiale e l’ultima a Franco. A voi cresimandi ripeto le parole dell’angelo a Maria: ”Rallegrati, piena di grazia, il Signore è con te”. Mi è sembrato che non potessi dirvi nulla di più bello in questo giorno in cui ricevete il dono dello Spirito Santo. Fin dal vostro battesimo, Dio ha scelto di fare strada con voi e di accompagnare il cammino della vostra vita. E oggi con il dono dello Spirito conferma la sua presenza, il suo amore, e se voi lo vorrete, avrete sempre un alleato potente e fedele. Non lasciatevi, dopo la celebrazione odierna, nei prossimi anni così importanti e delicati per la vostra vita, scivolare in quella zona grigia fatta di indifferenza, di ciò che tutti dicono o di ciò che tutti fanno. Alla comunità parrocchiale, che celebra la festa patronale, affido le altre parole dell’angelo altrettanto importanti: ”Non temere Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, hai concepito un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù”. Cari fratelli e sorelle, non viviamo tempi facili e non solo per la pandemia, che purtroppo ci tiene ancora prigionieri con tutte le sue conseguenze sul piano sociale e sul piano delle relazioni quotidiane. Sono tempi difficili anche perché oggi non è facile dirsi ed essere cristiani, ma il Signore ci ripete di non avere paura perché non ci abbandona. Gesù ha promesso: ”Io sono con voi fino alla fine del mondo”. E infine, a te caro Franco, consegno la parola di Maria che chiude il vangelo: ”Ecco, la serva del Signore, avvenga per me secondo la tua causa”. A te viene oggi affidato il compito, questa volta in maniera ufficiale, di aiutare i presbiteri e i diaconi nello svolgimento del loro ministero, in modo particolare, nella celebrazione dell’Eucarestia. Questo servizio ti impegna, innanzitutto, non a fare delle cose ma a vivere intensamente il sacrificio del Signore. Ama, prima di tutto i poveri e gli infermi, che sono i privilegiati del Signore».

Il vescovo ha poi conferito a Franco Marchesini il ministero dell’accolitato, che è il quarto e più elevato degli ordini minori della gerarchia ecclesiastica. Al termine della Messa, come canto finale, la corale parrocchiale che ha animato la liturgia, ha scelto l’Ave Maria di Bepi De Marzi.

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