Pnrr, «Forte impronta centralista dal punto di vista decisionale»

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Sul Pnrr Piano nazionale di ripresa e resilienza, «Non si può che rimarcare la forte impronta centralista dal punto di vista decisionale e operativo. Sono rari i ministri che coinvolgono le Regioni, ma sempre nel quadro di piani nazionali ed è cosa ben diversa dal finanziare piani regionali. In questo senso la sussidiarietà è stata tradita». A dirlo è l'assessore regionale agli Affari europei Luciano Caveri in occasione dell'incontro con il presidente del comitato delle Regioni, Apostolos Tzitzikostas, avvenuto nei giorni scorsi. Luciano Caveri rivendica il ruolo centrale delle Regioni anche nella programmazione del fondo di Sviluppo e di Coesione, questione «estremamente importante», in particolare in questo momento in cui «stiamo attraversando una crisi economica molto pesante, soprattutto nel settore turistico, ed è anche in corso una crisi demografica che credo riguardi molte parti del Nord su cui bisognerà riflettere».

Sul fondo, per l'Assessore, intervenuto nel pomeriggio di giovedì scorso, 9 dicembre, alla tavola rotonda dell'evento «Uniamo l'Italia», organizzato dal ministro per il Sud e la Coesione territoriale Mara Carfagna, bisogna «avere chiarezza sui contenuti e naturalmente sulle risorse disponibili, sottoscrivendo un vero e proprio accordo». «Credo che sia cruciale riuscire a valorizzare il ruolo capitale delle Regioni. - aggiunge - L'incrocio che c'è tra Pnrr, il nuovo periodo di programmazione e questi fondi di coesione obbliga a mettersi intorno al tavolo».

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