L’ex microcomunità diventa un centro di cooperazione
Cambia destinazione d’uso la ex microcomunità per anziani e disabili di Arvier. Ciò avviene grazie a un progetto da 300 mila euro, che dovrebbe essere finanziato dalla programmazione Interreg Alcotra e che vede come ente capofila l’Unité des Communes valdôtaines Grand Paradis, di cui è presidente Mauro Lucianaz, e che coinvolge anche la Communauté des Communes Coeur de Savoie, la Communauté des Communes des Versantes d’Aime, il Gal Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone e il Gal Valli del Canavese.
Lo spazio, chiuso dal 2017, sarà dedicato alla co-creazione di contenuti e progetti, e alla formazione relativa alle strategie di sviluppo territoriale e di cooperazione transfrontaliera. Tra i temi che saranno oggetto di incontri nel nuovo spazio, figurano quelli legati alla transizione ecologica ed energetica e alla valorizzazione del patrimonio naturalistico e artistico locale. L’indagine esplorativa avviata nel 2019 per raccogliere idee e proposte non aveva portato alcun risultato, per cui l’Unité e gli altri partner, anche esteri, hanno individuato questa nuova possibile funzione.
I lavori per la modifica urbanistica, che trasformeranno la struttura da sanitaria ad amministrativa, sono stati approvati dal Consiglio comunale di Arvier e dalla Giunta dell’Unité l’Unité des Communes valdôtaines Grand-Paradis.
«Ora siamo pronti» dichiara Mauro Lucianaz che è anche sindaco di Arvier, «Per quando sarà confermato il finanziamento europeo. L’auspicio è partire con i lavori a inizio 2022 per concluderli a marzo 2023. Avere sul proprio territorio la sede di questo centro di cooperazione transfrontaliera, per l’erogazione di servizi formativi e per incontri tra i partner, sarà un valore aggiunto pure per Arvier».
In passato la struttura - situata tra il castello e la chiesa di Arvier - poteva accogliere fino a 13 anziani e persone con disabilità in forma residenziale e alcuni in regime semi residenziale, ed era gestita, a partire dagli anni Ottanta, dal Comune e dalla Comunità Montana, poi - dal 2014 - da l’Esprit à l’Envers, su affidamento del Consorzio Trait d’Union. Alla fine del mese di ottobre 2017 tale contratto di gestione è giunto a scadenza. In accordo con la Regione si era ritenuto di non investire nuove risorse per adeguare la struttura alle nuove esigenze e si è optato per la chiusura, ricollocando gli ospiti in altre sedi.