“Il collegamento intervallivo sarà un’attrazione unica al mondo”

“Il collegamento intervallivo sarà un’attrazione unica al mondo”
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Il collegamento intervallivo di Cime Bianche fa discutere tra pro e contro, con gli ambientalisti in prima linea. Anche il Cai Valle d’Aosta si è di recente schierato contro tale idea. Perché di idea ancora si tratta, tant’è che per il progetto di fattibilità vero e proprio bisognerà attendere almeno la fine di ottobre del 2022. Dopodiché, forse, le cose si muoveranno. Oppure no. «C’è molta disinformazione - afferma McNeill, presidente di Cervino Monterosa Paradise, il comitato promotore del collegamento intervallivo - e notiamo molta negatività in questo momento da parte degli ambientalisti, che giustamente perseguono la loro causa. Bisogna cercare di chiarire e mettere in equilibrio questa divergenza di vedute». Il progetto, se portato a termine, collegherebbe i comprensori di Breuil Cervinia, Valtournenche e Zermatt con quello della Val d’Ayas sino ad Alagna passando per la valle di Gressoney.

«E’ necessario divulgare la bontà di questa iniziativa e guardarne anche gli aspetti positivi. - sostiene Bruce McNeill - Il turismo sta cambiando. Le esigenze dei turisti stranieri a livello mondiale crescono: vogliono vedere cose diverse, avere emozioni, provare cose molto particolari. Questo progetto crea una unicità. Non c’è posto al mondo che proporrebbe uno scenario così particolare per divulgare la bellezza delle nostre Alpi. Sul tragitto da Champoluc a Zermatt e ritorno, si vedrebbero 28 vette sopra i 4mila metri, la metà delle cime alpine sopra questa quota. Possiamo dire che si tratta di una situazione che attirerebbe moltissima gente, perché ci riposizionerebbe sulla mappa mondiale delle cose da andare a vedere. Questo collegamento dà la possibilità di cambiare la stagionalità. Riguarderebbe la possibilità di fare turismo tutto l’anno, anche in primavera e in autunno e non solo, come molti sostengono, durante la stagione dello sci. D’estate si potrebbero avere percorsi unici da fare a piedi, in mountain bike, a cavallo. Da Torgnon si potrebbe andare fino ad Alagna passando dal Cervino al Monte Rosa, una cosa davvero unica da proporre ai turisti. Ecco perché sostengo che è importante fare capire quale è l’obiettivo che per noi che proponiamo quello collegamento non significa solo sci. Non è nostra intenzione realizzare nuove piste da sci, tutt’altro, questo collegamento permetterebbe di creare una zona “freeride” per chi ama sciare in maniera libera. Questo è un mercato in crescita e ci darebbe la possibilità di offrire agli amanti di questa disciplina una zona lunga 12 chilometri, In Europa non esistono realtà di questo tipo. Quindi, tutte queste proposte messe insieme ci fanno credere che questo collegamento intervallivo va fatto!».

Secondo Bruce McNeill esistono studi interessanti legati alle tendenze del turismo asiatico appena passata la pandemia. «La prima richiesta di un viaggio in Europa che fa un asiatico è l’Italia per i venire a vedere le città storiche e le Alpi. - dice Mcneill - Peccato però che da Milano vadano a Chamonix che fa proposte interessanti per vedere il Monte Bianco, l’Aiguille du Midi, e da lì si trasferiscono a Parigi da dove prendono il volo di ritorno verso casa. Questo collegamento Champoluc-Zermatt ci consentirebbe di convincere molta parte di turisti asiatici a trattenersi in valle d’Aosta».

Per tornare all’idea del collegamento intervallivo, viene il dubbio che sarà realizzato un collegamento funiviario di molti chilometri. Oppure no. «Non sappiamo ancora che tipo di impianto verrà fatto. - conclude Bruce Mcneill - Dobbiamo aspettare che sia redatto lo studio di fattibilità demandato dalla Regione alla Monterosa Ski e, pertanto, ancora in fase di realizzazione. È fuorviante parlare, come fa chi è contro il collegamento, di 40-60 piloni che attraverseranno queste zone. Ed è ingiustificato criticare oggi il progetto, quando ancora il progetto non c’è! Non è neppure vero, come viene detto da più parti che in questa zona, protetta perché inserita nella rete Natura 2000, non si potrà mai realizzare quanto abbiamo in mente. Esistono delle deroghe in tal senso: se il collegamento porta beneficio alle popolazioni locali è possibile costruire in zone Natura 2000».

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