«Un nuovo accordo politico amministrativo con una revisione del programma di governo»

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Union Valdôtaine, Alliance Valdôtaine, Partito democratico, Stella Alpina, VdA Unie ed Evolvendo - l'associazione politica il cui referente è Bruno Milanesio e che in Consiglio Valle esprime nel gruppo misto Claudio Restano - hanno firmato nel pomeriggio di lunedì scorso, 22 novembre, un documento che chiude la prima fase di «tagliando» della maggioranza regionale a 19 e che promette di darsi «un orizzonte politico solido e di legislatura».

Per le forze politiche che sostengono la maggioranza del presidente Erik Lavevaz è un punto di partenza di un «rilancio politico» per «consentire di rafforzare la positiva collaborazione oggi presente in alcune realtà comunali e in Regione per consolidarsi in futuro a difesa della nostra autonomia speciale».

Il documento è firmato da Cristina Machet (Uv), Carlo Marzi (Stella Alpina), Corrado Jordan (VdAU), Albert Chatrian (Alliance Valdôtaine), Umberto D'Ottavio (Pd) e Bruno Milanesio (Evolvendo). Premette che «la difficoltà della maggioranza regionale che si è formata» dopo le Regionali dell'ottobre 2020 «non deve portare all'interruzione di questa esperienza di governo» che «deve proseguire la sua azione riformatrice». Servirà però «un nuovo accordo politico amministrativo con una revisione del programma di governo» riprendendone le linee generali e rilanciandolo. Chiusa con l'approvazione del bilancio regionale in giunta - nella mattinata sempre di lunedì scorso, 22 novembre - la verifica di maggioranza vedrà un confronto sui temi del programma, per arrivare al termine alla nomina del nuovo assessore all'Ambiente e ai Trasporti.

«Il bilancio regionale sarà la prova del nove di questa maggioranza. Non ci possiamo permettere nuovi incidenti di percorso».

Lo dice la presidente dell'Uv Cristina Machet dopo il confronto tra le forze politiche di maggioranza. Un confronto «proficuo e avvenuto in un clima disteso che mette un sigillo a questa coalizione». Cristina Machet spiega che «abbiamo convenuto che ci sono alcune parti di programma da rivedere. La maggioranza è leggermente cambiata in alcune componenti - l'uscita di Pcp, il ritorno sulla scena di Evolvendo - e si tratterà di rivedere non tanto i contenuti quanto le priorità. Per questo organizzeremo un gruppo più ristretto per riunioni più operative».

La presidente unionista sottolinea che «il bilancio regionale rappresenta un elemento fondamentale che ha ricadute dirette sui cittadini. Chi, all'interno della coalizione, ha richieste da portare avanti lo faccia. Poi, in aula, si vada al voto blindati».

«Ora la priorità è la lotta alla pandemia. E' sufficiente dare un'occhiata ai numeri del contagio e alle preoccupate affermazioni degli operatori economici e non solo, così come sono importanti le iniziative assunte o in via di assunzione per tutelare il benessere della popolazione permettendo a tutti una vita libera, di potersi muovere, lavorare, studiare e divertirsi». Lo dichiara Umberto D'Ottavio, commissario del Pd Valle d'Aosta, in una nota. «Non è banale - aggiunge - anzi è indispensabile avere un Governo regionale che si sta preoccupando delle vaccinazioni e della più rapida campagna per la terza dose. Così come è importante avere un Governo nazionale che ha assunto decisioni per il periodo 6 dicembre 15 gennaio per la salute dei cittadini e per la stagione turistica che in Valle d'Aosta è fondamentale per la ripresa».

Autonomisti tra “super gruppo” e mal di pancia

Alliance Valdôtaine e VdA Unie formeranno un unico gruppo in Consiglio Valle. Si chiamerà Av VdA Unie Mouv'. La decisione è stata ufficializzata in una riunione allargata ai simpatizzanti delle forze politiche che si è tenuta giovedì scorso, 25 novembre, nel salone della Bcc Valdostana ad Aosta. Il gruppo sarà composto dagli assessori Luigi Bertschy e Luciano Caveri e dai consiglieri Albert Chatrian e Corrado Jordan. Per il nuovo gruppo «Si tratta di un primo significativo passo verso una auspicabile più ampia convergenza che veda coinvolta l'Union Valdôtaine». L'obiettivo non ufficializzato è di costituire un «intergruppo» per collaborare da subito e contare su 11 consiglieri. Allo stesso modo è vero che la riunione di giovedì sera, anche se ha registrato l’unanimità sulla proposta all’ordine del giorno, ha pure alimentato diversi malumori, in particolare tra chi non c’era perchè non era stato avvisato.

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